Centrodestra al lavoro per la squadra di governo, ma è ancora gelo tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. È l’ora dei pontieri chiamati a spegnere l’incendio: Gianni Letta e il nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa sono impegnati in una complicatissima operazione diplomatica.

Si punta a ricucire il rapporto innanzitutto umano tra i due leader per far ripartire il confronto politico. E un ruolo importante lo gioca anche Matteo Salvini: “Tra Giorgia e Silvio tornerà l’armonia”, ha detto il leader leghista, che da questo scontro pare uscire anche rinforzato, con la Lega che dopo aver incassato la presidenza della Camera potrebbe avere cinque o sei ministeri.

All’Economia salgono le quotazioni di Giancarlo Giorgetti, ma resta in piedi l’ipotesi tecnica con Fabio Panetta. E se al Viminale dovesse sfilarsi il prefetto Matteo Piantedosi potrebbe andare un leghista, con Nicola Molteni tra i papabili.

Berlusconi intanto è tornato ad Arcore ed è ancora più irritato dopo aver visto in tv la replica della Meloni al suo bigliettino di appunti (“Mancava un punto, non ricattabile”). Dopo lo strappo al Senato il Cav è convinto che si debba ancora fare un governo insieme, ma tocca a Meloni fare la proposta.

La leader FdI dal canto suo non pare intenzionata a nuove concessioni dopo aver proposto quattro ministeri a Forza Italia, tra cui gli Esteri per Tajani e la Pubblica Amministrazione per Casellati.

SCONTRO MELONI-LETTA

Duro scontro anche tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta.

Il segretario dem da Berlino, al congresso dei socialisti europei, attacca duramente le scelte della maggioranza per le presidenze delle Camere: “L’inizio di questa legislatura è il peggiore che potesse esserci. Comincia con una logica incendiaria da parte di chi ha vinto le elezioni, che invece di riappacificare il paese, lo sta dividendo. Ma chi semina vento non può che raccogliere tempesta. Invito a considerare che questo metodo è davvero sbagliato. Si rompe ogni possibilità anche di un rapporto fra maggioranza e opposizione, che è un rapporto nell'interesse del paese. Sono scelte che fanno slittare ancora più a destra la maggioranza”. Scelte che, continua Letta, “confermano le preoccupazioni in Europa”.

Gravissime – attacca Meloni – le parole pronunciate da Letta. Affermare all'estero che l'elezione dei presidenti dei due rami del Parlamento italiano sia motivata da una sedicente 'logica perversa' e 'incendiaria' e che la scelta dei parlamentari italiani confermi 'le peggiori preoccupazioni in giro per l'Europa' è scandaloso e rappresenta un danno per l'Italia, le sue più alte istituzioni e la sua credibilità internazionale. Letta si scusi immediatamente”.

(Unioneonline/L)

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