Non è stato ancora calendarizzato nei lavori del Consiglio regionale il ddl della giunta sulla riorganizzazione e il cambio ai vertici delle Aziende sanitarie in Sardegna. L’emergenza è in coda, con il testo non ancora incardinato nemmeno nelle commissioni competenti, insieme al ddl sulle aree idonee per le rinnovabili, che nel parlamentino è già entrato. Poi c'è la variazione di bilancio che dovrebbe essere discussa e approvata entro il mese e la prossima finanziaria.

Un ingorgo che potrebbe rallentare il varo di importanti provvedimenti, e la governatrice Alessandra Todde lo sa. «La prossima settimana»,  ha annunciato ai giornalisti, «ci sarà un nuovo vertice di maggioranza proprio per trattare di questo per darci una scaletta, visti gli impegni del Consiglio per i prossimi mesi con l'assestamento e la Finanziaria. Bisogna incastrare tutte le norme, ma noi pensiamo ogni giorno a questo».

«Siamo assolutamente consapevoli che la sanità per i sardi è il primo problema e che noi saremo misurati su questo. Chiaramente»,  ha sottolineato la presidente, «senza una ristrutturazione e una riorganizzazione sarà difficile incidere sulla sanità territoriale e sugli ospedali».

 Todde ha aggiunto di essere consapevole del fatto «che è complicato in pochi mesi riuscire a incidere veramente su un problema che si è incancrenito negli ultimi 30 anni. Allo stesso tempo abbiamo il diritto e il dovere di muoverci su cose che sono affrontabili immediatamente».

È il caso dei tetti di spesa per i privati convenzionati o delle risorse inserite nella delibera approvata ieri sulle liste d'attesa. «Ora però»,  ha concluso Todde, «dobbiamo dare segnali più concreti a medio e lungo termine con la riorganizzazione delle aziende sanitarie». 

La presidente intanto troverà  il tempo di partire alla volta della Liguria per sostenere il candidato governatore del centrosinistra, Andrea Orlando: «Andrò in Liguria a sostenerlo. Perché dopo la Sardegna, dobbiamo liberare anche la Liguria». 

(Unioneonline)

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