Elezioni, Gentiloni: "Spero che l'Italia non giochi a Rischiatutto"
"Se diciamo agli elettori che la scelta è di altri, dopo le urne, non facciamo bene alla democrazia. Ci sono tre opzioni sul tavolo, ciascuno può scegliere. Io spero che l'Italia non giochi a 'Rischiatutto' con forze che non sanno governare il Paese. E penso che il centrosinistra abbia dimostrato di saper governare".
Lo ha detto Paolo Gentiloni, ospite ieri sera alla trasmissione Rai "Che tempo che fa".
Intervistato da Fabio Fazio, il premier ha ribadito che il suo ruolo istituzionale terminerà con le elezioni politiche in programma il prossimo 4 marzo: "Non sono attrezzato, l'impegno che ho preso finisce con le elezioni. È giusto dare all'appuntamento con le urne la giusta importanza: il risultato determinerà chi governerà questo Paese".
A proposito del Partito democratico, ha poi affermato: "Credo che il Centrosinistra può essere una coalizione di governo, spero che si chiudano accordi con la Bonino, con la Lorenzin, e credo che il Pd possa essere il primo partito. Chi farà poi il presidente del Consiglio, lo deciderà il presidente della Repubblica. Il Pd ha una squadra di governo forte, nessun altro è minimamente comparabile".
CANONE RAI - Gentiloni è poi intervenuto sulla querelle tra Matteo Renzi e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda a proposito dell'abolizione del canone Rai schierandosi di fatto con il primo: "Se riusciamo a far pagare di meno i cittadini per il servizio pubblico può essere anche una cosa positiva. Mi pare sia stata questa la proposta fatta alla fine dal segretario del Pd. Io ad esempio concentrerei il pagare di meno su alcune famiglie e fasce più disagiate: ci sono 150-200mila i nuclei esentati, si potrebbe allargare. Sarebbe utile e molto importante".
IL CASO REGENI - Infine, ricordando Giulio Regeni, il giovane ricercatore friulano trovato morto nel 2016 al Cairo, il premier ha ribadito l'impegno per raggiungere la verità: "Noi continueremo a cercare la verità nei confronti del governo egiziano e nei confronti di alcuni governi europei che non sono stati del tutto trasparenti, ma la ferita per quanto avvenuto non si cancella".
(Unioneonline/F)