"Lasciatemi esprimere questa soddisfazione, da vicepremier e da padre. L'Italia non è più sola".

Per il ministro dell'Interno Matteo Salvini è il nostro Paese il vincitore del braccio di ferro con Malta e, soprattutto, con l'Unione europea.

Dopo il no all'attracco dell'Aquarius, la nave della ong Sos Mediterranée con a bordo 629 migranti soccorsi in mare, l'Agenzia Onu per i rifugiati ha intimato a Salvini di tornare sui suoi passi.

Ma lui è rimasto fermo sulla linea dell'intransigenza, finché il ministro spagnolo Pedro Sanchez non ha dato l'ok allo sbarco al porto di Valencia: "Il problema si è risolto grazie al buon cuore del governo spagnolo", ha commentato Salvini.

"Evidentemente, alzare garbatamente la voce paga - ha detto in conferenza stampa in via Bellerio, a Milano, dopo il Consiglio federale -, cosa che l'Italia non faceva da tempo immemore. Abbiamo aperto un nuovo fronte per la politica dell'immigrazione a livello continentale. È il primo e un importante segnale del fatto che la situazione non può continuare così".

"Mi interessava sollevare il problema a livello continentale, coinvolgere chi non era coinvolto come la Spagna e dare seguito alle parole della Merkel, che ha detto che l'Italia è stata sola. Mi piacerebbe che tutti, dalla Spagna alla Francia, si sentissero un po' Italia", ha aggiunto.

"Stiamo lavorando come ministero dell'Interno, siamo lì da 9 giorni e cerchiamo di recuperare anni di dormite altrui. Uno dei fronti è quello dei costi che gli italiani devono sostenere per l'esercito di finti profughi. Stiamo lavorando sulla cifra dei 35 euro. Voglio vedere se tutte queste ong continueranno ad essere generose con meno di 35 euro al giorno".

(Unioneonline/D)

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