Ci sono anche Elvira Evangelista e Giuseppe Cucca nella Giunta chiamata a decidere, prima dell'aula del Senato, se dare l'autorizzazione a procedere contro il ministro Matteo Salvini per il sequestro di oltre cento migranti sulla nave Diciotti. Riflettori puntati soprattutto sulla 5 Stelle, avvocato nuorese, 50 anni, alla prima legislatura in Senato. E non solo su di lei, ovviamente, ma su tutti i grillini in Giunta (sette su 23 in totale).

L'organismo ha il compito di aprire l'istruttoria sulla richiesta di procedere in giudizio e dovrà farsi portavoce della non chiara posizione dei 5 Stelle, indecisi tra l'assecondare la "vocazione" dei pentastellati, che hanno sempre fatto del rispetto della giustizia il loro cavallo di battaglia, oppure difendere l'operato del governo e del principale alleato.

È possibile che, entro il 22 febbraio, propenderanno per la prima ipotesi, ossia concedere l'autorizzazione a procedere, primo perché quasi tutti sono avvocati con una propensione al giustizialismo, ma anche per tradizione storica: in quel caso l'Aula potrebbe essere chiamata a votare in primavera.

È lì che ci si gioca la tenuta del governo perché solo la maggioranza assoluta potrà salvare il ministro dell'Interno e tutto il cdm. Con il voto palese, con il "no" dei pentastellati e quelli già dichiarati di Fi, Lega e Fdi, Salvini dovrebbe cavarsela. Se però si farà richiesta di un voto segreto, le sorprese potrebbero celarsi dietro l'angolo. Tra gli azzurri non sono pochi quelli anti-Salvini e a questo punto anche gli ortodossi del Movimento si troverebbero nel segreto dell'urna liberi di decidere.

Intanto, con una nota, il senatore Mario Giarrusso, capogruppo del M5S in Giunta, ha fatto sapere che il premier Giuseppe Conte, il vicepremier Luigi Di Maio e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli depositeranno presso la Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato "una memoria, spiegando che sul caso Diciotti ci sia stata una decisione che coinvolge tutto il Governo, con responsabilità anche di altri ministri e del Presidente del Consiglio stesso".

Sembra che durante la riunione il presidente Maurizio Gasparri abbia proposto di concedere al ministro sette giorni di tempo per essere audito o per depositare a sua volta memorie difensive.

SALVINI: "NON DEVO ESSERE PROCESSATO" - Intanto Salvini chiede di non essere processato, in una lettera al Corriere della Sera, perché ha agito "nell'interesse pubblico": "Dopo aver riflettuto a lungo - ha scritto - ritengo che l'autorizzazione a procedere debba essere negata".

L'ala governativa difende il ministro e le sue scelte. Scende in campo il premier Giuseppe Conte: "Sono responsabile di questa politica di governo. Mi assumo la piena responsabilità politica di ciò che è stato fatto e della vicenda Diciotti". E non è tutto: "Se l'avessi ritenuta illegittima sarei intervenuto".

Anche Danilo Toninelli si lancia all'attacco: "Ci processino tutti. La decisione l'abbiamo presa insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e tutto il Governo del Parlamento".

Non è della stessa idea Alessandro Di Battista, che invece è convinto che il Movimento voterà sì alla richiesta avanzata dal Tribunale dei ministri. "È molto complicato per la storia del Movimento 5 Stelle non firmare un'autorizzazione a procedere - osserva -. Ma quella decisione va presa in comune".

(Unioneonline/D)
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