La lettera con cui Matteo Salvini questa mattina ha chiesto a senatori e alleati di salvarlo dal processo sul caso Diciotti, per cui rischia una pena dai tre ai 15 anni per sequestro di persona aggravato, ha scompaginato le carte nel Movimento 5 Stelle.

La linea era quella di votare a favore dell'autorizzazione a procedere, ma ora che il ministro chiede esplicitamente l'immunità è difficile per i 5 Stelle non concederla, anche perché quella di non far sbarcare i migranti a bordo della nave della Marina Militare è stata una decisione condivisa dall'intero esecutivo.

E interviene direttamente il presidente del Consiglio a rendere ancor più ardua la decisione dei pentastellati, il cui voto per l'autorizzazione a procedere diventerebbe automaticamente un voto contro il governo Conte: "Sulla vicenda Diciotti è stata seguita la linea politica del governo, quindi mi assumo la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto. Non sarò certo io a suggerire ai senatori cosa votare, saranno i senatori a giudicare la linea politica del governo. Se avessi ritenuto illegittima la linea intrapresa sarei intervenuto".

Una posizione, quella di Giuseppe Conte, che lascia pochi margini ai senatori del Movimento. Chiamati - parola del premier - a "giudicare la linea politica del governo".

In ogni caso la linea dovrebbe essere tracciata questa notte: "Ci sarò un vertice con i vicepremier e si parlerà di questo. E anche di Sea Watch", ha affermato il premier.

Chi mantiene la linea dura è uno che l'autorizzazione a procedere non la deve votare, Alessandro Di Battista che, dagli studi di "Porta a Porta", dice la sua: "Credo proprio che voteremo sì all'autorizzazione a procedere, poi cercheremo una soluzione tutti insieme. A Salvini consiglio di rinunciare all'immunità, Di Maio lo avrebbe fatto".

(Unioneonline/L)
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