La maggioranza blinda il decreto sicurezza e pone la questione di fiducia anche alla Camera, dopo il sì del Senato.

I mal di pancia interni al Movimento 5 Stelle (una ventina di deputati avevano chiesto modifiche) hanno suggerito alla maggioranza gialloverde di blindare il provvedimento tanto caro a Matteo Salvini, che voleva fosse approvato senza modifiche.

Il decreto dà una stretta al diritto d'asilo e interviene su lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata.

Quando il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro ha annunciato la questione di fiducia, tra gli applausi dei gialloverdi, dai banchi del Pd è scattata la protesta ("Vergogna, vergogna").

"È una fiducia contro i deputati dei 5 Stelle e in assenza di ostruzionismo da parte delle opposizioni", ha attaccato il deputato dem Enrico Borghi. "È una fiducia per impedire ai 5 Stelle di esprimersi, di tradurre in voto le opinioni espresse fuori da qui".

Già al Senato, e nonostante la fiducia, M5S ha dovuto incassare l'astensione di cinque dissidenti che sono stati deferiti al collegio dei probiviri.

Il voto è previsto per martedì 27 novembre, intorno alle ore 17.

(Unioneonline/L)
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