Conte, nessun ripensamento"Lega? Esperienza chiusa"
Dal G7 Biarritz il presidente del Consiglio dimissionario ribadisce: "Non sarò più premier di un governo giallo-verde"Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
"Quella con la Lega è un'esperienza politica che io non rinnego, ma è una stagione politica chiusa che non si potrà riaprire più per quanto mi riguarda".
Così il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte ha commentato l'ipotesi di un ritorno al passato, dopo la crisi di governo innescata dal Carroccio a inizio agosto, culminata proprio con il passo indietro del premier, protagonista in Senato di un duro j'accuse al suo vice Matteo Salvini.
Conte è tornato a parlare della crisi dell'esecutivo dal G7 di Biarritz, in Francia.
E le sue sono state dichiarazioni che, di fatto, mettono la pietra tombale sulla sua esperienza a Palazzo Chigi, almeno alla guida di un governo giallo-verde. Una risposta indiretta proprio a Salvini, che, scoppiata la crisi e iniziate le consultazioni, ha provato a ricucire con il Movimento 5 Stelle, per evitare che gli ex alleati trovino la quadra con il Partito democratico per una nuova maggioranza.
Invece, le trattative tra dem e pentastellati proseguono. E uno dei punti di discussione è proprio il ruolo di Conte, che i grillini vorrebbero nuovamente a capo del governo.
Al contrario, il segretario Pd Nicola Zingaretti ha chiesto un esecutivo all'insegna della "discontinuità".
E anche su questo tira e molla Conte sembra avere le idee chiare: "Io non credo che sia una questione di persone ma di programmi: posso augurarmi per il bene del Paese che i leader che stanno lavorando per dare prospettive all'Italia lo facciano intensamente e bene".
Neanche a dirlo, la presa di posizione di Conte da Biarritz è stata accolta con favore dai dem, che hanno a loro volta chiesto al Movimento di dare garanzie sul fatto che quello "giallo-rosso" sia l'unico "forno" di trattativa aperto. Facendo uno più uno, infatti, il discorso di Conte sembra fugare i timori dem di una sorta di negoziato "nascosto" e parallelo tra pentastellati e Lega.
"Le parole di Conte aiutano a fare chiarezza. Bene che l'esperienza con la Lega sia finita e non ripetibile. Accolgo il suo invito a lavorare ad un progetto riformatore e a non fermarsi sui nomi", il commento del capogruppo Pd in Senato Andrea Marcucci, uno degli "sherpa" chiamati a vagliare i possibili punti di contatto tra i due gruppi, sino a ieri acerrimi avversari.
E subito dopo le parole di Conte è arrivato anche un tweet di Matteo Renzi: "Salvini ha chiesto pieni poteri, ma rispetto a 15 giorni fa adesso è anche in un angolo, quasi ko. Mi auguro che adesso prevalga la responsabilità. E che si pensi all'Italia, non all'interesse dei singoli".
Un post che si potrebbe leggere come un appello al segretario Zingaretti a rompere gli indugi, accettando Conte come premier della nuova maggioranza.
I tempi, del resto, stringono, con Mattarella che, martedì, al Colle, attende le novità per risolvere la crisi - ipse dixit - "rapidamente". Viceversa, l'unica strada saranno le urne.
(Unioneonline/l.f.)
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