M5S: in Sardegna rischio “esodo” di candidati dopo il nuovo Codice etico
Le regole sul numero di mandati potrebbero impedire a molti big pentastellati dell’Isola di essere rielettiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il nuovo Codice etico e lo Statuto M5S appena votati dagli iscritti preoccupano la vecchia guarda del Movimento in Sardegna. E il rischio implosione, a causa delle regole sul numero dei mandati, è dietro l’angolo.
È vero, c’è un’apertura al terzo mandato purché non consecutivo tra Consiglio regionale, comunale (nei centri con più di 15mila abitanti), Parlamento ed europarlamento. E ci sono anche delle deroghe di cui potranno beneficiare il 5% dei candidati totali nella singola competizione elettorale: secondo i primi calcoli, una concessione per il Parlamento, tre per il Consiglio regionale. Dove, a rischiare sono i quattro rieletti: il capogruppo Michele Ciusa e i due presidenti di commissione Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas - tutti e tre al secondo mandato consecutivo - e l’assessora Desirè Manca al terzo mandato considerando il primo da consigliera comunale a Sassari. D’altra parte Manca potrebbe chiedere una concessione per il Senato o per la Camera, ma è molto più facile che ad ottenerla sia Ettore Licheri, anche lui al secondo mandato consecutivo da senatore.
Ci sarebbe una scappatoia: lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale per effetto della decadenza di Alessandra Todde, ma solo se questo arrivasse prima del 30 settembre 2026.
Perché, secondo le nuove regole approvate dagli iscritti, un mandato può essere considerato tale solo se di durata pari a oltre la metà di una determinata consiliatura o legislatura. Nel caso del Consiglio regionale sardo, dunque, meno di due anni e mezzo non fanno un mandato.
In questo senso lo scioglimento dell’Assemblea prima del 30 settembre sarebbe una salvezza. In caso contrario, nulla impedisce a chi si vedrà rifiutare la candidatura, di decidere di accettarla altrove.