Povertà, la Regione lancia il nuovo piano triennale: più servizi sociali e aiuti per chi è in difficoltà
Il documento dovrà ora essere trasmesso al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro il 4 luglioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un piano triennale, costruito attraverso il confronto con enti locali, mondo del volontariato e realtà sociali del territorio. La Giunta regionale ha così approvato oggi l’Atto di programmazione 2024-2026 per il contrasto alla povertà, che definisce interventi, risorse e obiettivi per rafforzare la rete dei servizi sociali in Sardegna e tutelare i cittadini più fragili.
«Abbiamo scelto di rafforzare gli standard nazionali con una programmazione calibrata sulle peculiarità sociali ed economiche della Sardegna», ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità e Politiche Sociali, Armando Bartolazzi. «La nostra Regione ha deciso di destinare oltre 10 milioni di euro aggiuntivi per rendere più efficace e capillare la lotta alla povertà estrema».
Il nuovo Piano prevede diverse misure: potenziamento dei servizi sociali professionali, équipe multidisciplinari, maggior raccordo tra pubblico e privato sociale e un deciso impulso alla comunicazione delle misure attive per chi vive in condizioni di disagio.
Un ruolo centrale verrà svolto dagli Ambiti Plus, che saranno chiamati ad attuare – in coordinamento con i Comuni – servizi come l’assistenza domiciliare integrata e interventi per persone senza fissa dimora. «È un lavoro fatto sul campo, con incontri bilaterali con i territori per capire le reali esigenze di ogni ambito», ha spiegato ancora Bartolazzi.
Il documento approvato nasce da un percorso di ampia concertazione. Al Tavolo regionale permanente per la lotta alla povertà – che il 20 giugno ha espresso parere favorevole – hanno partecipato anche l’Anci Sardegna, rappresentanti degli enti locali, la Caritas, il Banco Alimentare, l’Inps, l’Ordine degli assistenti sociali, il referente del Pnrr e della Banca Mondiale.
«Una programmazione ampia e condivisa, che ha messo insieme esperienze e competenze diverse, è il nostro punto di forza», ha sottolineato l’assessore.
Il documento dovrà ora essere trasmesso al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali entro il 4 luglio. Si tratta di un atto fondamentale per accedere ai fondi nazionali della quota “servizi” del Fondo Povertà, che integrano anche le risorse del Piano Nazionale Inclusione e del PNRR.