«L’insularità è un fattore di diseconomie che vanno compensate con adeguate politiche pubbliche». A Cagliari lo ha detto Daniela Fumarola, la segretaria nazionale della Cisl, arrivata nell’Isola per presenziare al 16° Congresso regionale che domani eleggerà il nuovo leader sardo: è scontata la riconferma di Pier Luigi Ledda. Proprio il numero uno uscente ha aperto in mattinata i lavori con la proposta di un «Patto di sviluppo per la Sardegna» mettendo insieme non solo i sindacati, ma anche la Regione e le associazioni di categoria.

Fumarola ha sintetizzato così la condizione geografica della nostra Isola: «Incide profondamente su infrastrutture, trasporti, servizi e competitività, ma lo Stato ha il dovere di garantire pari diritti e opportunità a tutte le regioni», ha sottolineato la segretaria. «In particolare va assicurata una vera continuità territoriale, aerea e marittima, che risponda alle esigenze di cittadini e imprese colmando i ritardi nei collegamenti e nelle reti interne».

Quindi il capitolo energia: «Servono scelte strategiche per superare, anche in questo caso, la pesante asimmetria rispetto al resto del Paese». Fumarola ha confermato la linea della Cisl sarda, favorevole alla metanizzazione e alla dorsale. «Nell’economia circolare vanno include le rinnovabili, ma la transizione ecologica non può tradursi in licenziamenti e desertificazione industriale: il Sulcis, Porto Torres e Sarroch devono diventare laboratori di rinascita sostenibile, riducendo l’impatto ambientale e creando nuovo sviluppo. Dobbiamo trasformare le criticità in una straordinaria spinta allo sviluppo». Infine «le vocazioni produttive su cui bisogna continua a puntare: mi riferisco ad artigianato, agroalimentare, turismo sostenibile, servizi alla persona e filiere della green economy».

A Fumarola è piaciuta la linea del segretario Ledda sul Patto di sviluppo: «Serve una buona politica fondata sul protagonismo del mondo del lavoro, un percorso che si può costruire solo con la corresponsabilità tra istituzioni, imprese e parti sociali». Un obiettivo, quello dell’unità, che Ledda ha richiamato nel suo intervento mettendo sul tavolo le grandi emergenze della Sardegna. «I problemi sono tanti», ha rimarcato il leader sardo. «Dalla sanità allo spopolamento, ma occorre una programmazione che metta al centro l’occupazione». Nella lista nera, che «rende così fragile la nostra Isola», Ledda ha elencato «il prezzo dell’energia», guardando soprattutto «al rilancio dell’industrializzazione». Infine Sos Enattos, con il progetto dell’Einstein Telescope, «un’opportunità che ci aiuta molto a pensare a un nuovo scenario di crescita e sviluppo per la Sardegna». 

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