Caso Todde, veleni tra M5s e Solinas: «Stia zitto, solo guai giudiziari», «Solite accuse, ora loro rendano conto»
Duro scambio tra il Movimento 5 Stelle e l’ex presidente della RegionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Rimasto a lungo in silenzio (se non per una sortita sul nuovo stadio di Cagliari), l’ex presidente della Regione Christian Solinas è diventato un contendente dello scontro con il Movimento 5 Stelle dopo l’ordinanza sulla decadenza di Alessandra Todde.
Nei giorni scorsi ha sostenuto che non si siano margini: secondo Solinas il provvedimento è inappellabile e Todde è destinata a cadere. Il partito che sostiene colei che gli è succeduta a Villa Devoto oggi gli è andato contro: «Pare evidente che c’è chi, alla ricerca di una scorciatoia per ritrovare un posto al sole, oggi stia giocando con le parole nel tentativo di mistificare la realtà. Non ci facciamo di certo intimidire da un ex presidente della Regione», si legge in una nota dei pentastellati, «che non ha lasciato la poltrona neanche dopo essere stato travolto da una tempesta giudiziaria fatta di sequestri e gravi accuse penali, da un ex presidente che avrebbe dovuto fare un passo indietro prima di ridurre la Sardegna a un cumulo di macerie. Di Christian Solinas come presidente si ricordano i guai giudiziari e le assenze in Aula».
Lui non risponde attraverso i social ma con una nota del Psd’Az, di cui è segretario: «Il gruppo consiliare del M5S, curiosamente a mezzo di un consulente della presidente, dirama un comunicato stampa che vorrebbe mettermi un bavaglio snocciolando la solita litania di accuse nei miei confronti che hanno caratterizzato la loro azione politica nella scorsa legislatura».
Ma questo tentativo (definito maldestro) «di distogliere l'attenzione dai fatti di oggi, dalla loro inadeguatezza, dal dilettantismo del loro agire, dei pasticci della loro presidenza è soltanto puerile e disperato e rende la desolazione materiale e spirituale della loro azione politica ancora più evidente».
Solinas sottolinea di non essere in cerca di «scorciatoie nè di alcun posto al sole. Svolgo il mio ruolo di segretario di un partito che è molto più vitale di quanto non pensino e che non si è mai piegato in oltre un secolo di storia e non si spaventa certo per questi mezzucci. Comprendo che vivano con fastidio le censure e le sanzioni della commissione elettorale di garanzia», prosegue, «ma oggi sono proprio il M5S e la Presidente Todde a dover rendere conto del loro operato, non certo io. Ed è quanto meno bizzarro che con i loro soliti metodi cerchino di sviare l'opinione pubblica riesumando vicende per le quali già hanno scritto e detto a suo tempo senza che nessuno ponesse loro alcun limite».
(Unioneonline/E.Fr.)