«Oggi abbiamo avuto l'annuncio che Fiat diminuirà la produzione in Italia e la aumenterà in Francia, Landini si deve fare un esame di coscienza, non io».

Con queste parole - pronunciate a Sassari a margine di un incontro elettorale a sostegno del candidato governatore della Coalizione Sarda Renato Soru - il leader di Azione, Carlo Calenda, riaccende lo scontro con la Cgil e con Landini su Stellantis.

«Io in splendida solitudine da cinque anni dico attenzione stiamo perdendo il settore. Attenti a dare 6 miliardi di euro agli Elkann per pagarsi un dividendo di 2 miliardi e nove per vendere la Fiat», continua l'ex ministro dello Sviluppo economico. Aggiungendo: «Landini sbraitava contro Marchionne quando la produzione saliva da 350mila veicoli a 1 milione e 50, adesso che è scesa a 750mila non si parla della questione fondamentale, che senza industria non si vive. Non si può vivere di solo turismo. L'industria sono posti di lavoro qualificati. Poi la Cgil facesse quello che ritiene giusto. Se ritiene di non volere interloquire ma usare le querele, lo facesse. Io non ho nessun problema, ho rinunciato alle mie prerogative parlamentari. Se Landini ha voglia di affrontarmi in tribunale invece che in un confronto, come gli ho chiesto, io lo faccio con grandissimo piacere».

(Unioneonline)

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