«Un luogo in cui creare dialogo e confronto. Un contributo per avere cittadini più consapevoli e amministratori pubblici più preparati ad affrontare le sfide della politica. Ora abbiamo le comunali a Cagliari, l’attenzione è rivolta a questo appuntamento che offre nuovi spunti al dibattito sul futuro della città». L’obiettivo della scuola di formazione politica dei Riformatori nelle parole del responsabile Umberto Ticca, neoconsigliere regionale.  Oggi una nuova sessione dedicata alla formazione di cittadini e futuri amministratori. Nello stabilimento Il Lido, al Poetto, nell’incantevole scenario del Golfo degli Angeli, tre  diversi punti di vista.

Gli interventi

Ha aperto la mattinata Luca Poma,  giornalista e consigliere politico, docente all’Università Lumsa di Roma. È il consulente del senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, che ha seguito anche nel periodo in cui è stato ministro degli Esteri (dal 2011 al 2013). «Per costruire una buona reputazione politica – ha detto – è necessario partire dalla qualità del servizio e della proposta. Senza qualità non si va da nessuna parte. Non dobbiamo cedere alle sirene del marketing e della comunicazione facile che non comunica nulla se manca la qualità della proposta. I cittadini chiedono autenticità, trasparenza, coerenza».  L’architetto Fabrizio Leoni, che tra lavoro e università fa la spola tra Barcellona e Milano, ha presentato proprio il modello Barcellona che «in 30-40 anni, un tempo brevissimo per l’urbanistica, si è inventata un ottimo modello di sviluppo basato su una nuova immagine e su  una solida organizzazione. Oggi offre ai residenti e ai turisti un nuovo stile di vita e un approccio radicalmente diverso rispetto alla fase precedente». Modello replicabile in una città come Cagliari? «Perché no, pur con gli opportuni adattamenti».

Dialogo sul libro

Nell’ambito della scuola di formazione politica dei Riformatori anche l’incontro con Sergio Zuncheddu, editore del gruppo L’Unione Sarda, che ha presentato, in dialogo con Michele Cossa, il suo “Buongiorno SarDegna”. L’imprenditore, osservando l’orizzonte del Golfo degli Angeli, ha rimarcato che «i sardi non possono consentire che scenari come questo vengano rovinati irrimediabilmente. Il paesaggio è la nostra principale ricchezza e non possiamo perderla per la presenza di impianti eolici che rappresentano un danno gravissimo per il nostro ambiente». C’è una strada da seguire e porta a Borutta: «Sui tetti degli edifici pubblici e delle case dei privati sono stati installati pannelli fotovoltaici per raggiungere l’autosufficienza energetica». Ecco l'obbiettivo: «Generare energia da fonti rinnovabili nell’interesse esclusivo dei sardi». Turismo, capitale umano, autonomia differenziata, insularità, l’esigenza di prevedere la formazione degli imprenditori e dei dirigenti della pubblica amministrazione gli altri temi affrontati.

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