"La bonifica delle aree militari, con la previsione governativa di limiti più tolleranti di concentrazione di sostanze inquinanti, sarebbe frutto di un'allucinazione collettiva dei media, delle associazioni ambientaliste e finanche dell'Anci. Si potrebbero riassumere così le prime risultanze sul decreto legge 91/2014 che arrivano dai lavori del Senato, prima della definitiva conversione in legge del provvedimento". Lo afferma in una nota il senatore del Movimento 5 stelle Roberto Cotti, impegnato a contrastare in Commissione Difesa "in quello che ai più, dal primo momento, è apparso come un inaccettabile regalo al Ministero della Difesa, dopo aver compromesso aree di immenso pregio ambientale come quelle del Poligono di Salto di Quirra in Sardegna". In sintesi, dice, "dopo l'attacco alla salubrità del nostro territorio arriva il tentativo di nascondere la polvere inquinata sotto il tappeto". La Commissione ha espresso parere positivo sul Decreto 91/2014, col solo voto contrario di Cotti. Nel corso della seduta il parlamentare ha sollevato contrarietà sulla formulazione di un articolo (13, comma 5, lett. B) che di fatto "comporterebbe l'applicazione ex novo, nelle aree militari, di limiti più permissivi nelle fasi di bonifica degli inquinanti". Con la nuova formulazione - sottolinea Cotti - alcuni metalli pesanti "potranno avere un concentrazione nel suolo fino a 350 volte superiore, mentre potranno essere centuplicati i valori dei cianuri, così come il benzopirene o la sommatoria dei composti policiclici aromatici"). "Hanno avuto il coraggio di chiamarlo 'Ambiente Protetto' ma in verità dovrebbero chiamarlo 'Salva Quirra'" conclude Cotti, secondo il quale "si tratta dell'ennesimo attacco al territorio della Sardegna, un vero e proprio vergognoso colpo di mano per le bonifiche, un inaccettabile colpo di spugna sullo stato di contaminazione delle aree militari, che in aula cercheremo di contrastare con tutte le nostre forze".
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