Qualcuno lo ha già ribattezzato il "patto dell'arancino".

È quello per il rilancio dell'alleanza delle forze di centrodestra, stipulato (ma sembra senza molto entusiasmo) in un ristorante di Catania da Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

L'occasione per la rimpatriata è stata la fine della campagna per le elezioni regionali siciliane in programma domenica prossima.

Tutti e tre i leader erano nell'isola per tre diversi eventi a sostegno del candidato comune, Nello Musumeci, e si sono dati appuntamento nella serata di ieri al ristorante "Cavaliere" nel centro della città dell'elefante.

Un rendez-vous iniziato, anziché a cena, attorno alla mezzanotte, a causa del forte ritardo del leader di Forza Italia, trattenuto dai suoi sostenitori e da un'intervista tv.

Quanto basta per irritare il segretario della Lega Nord, costretto ad attendere l'alleato assieme alla leader di Fratelli d'Italia, almeno per la foto di rito.

Già, perché nell'incontro, durato un'oretta, il tempo di un caffè, qualche assaggio e qyalche scatto, i tre hanno potuto parlare ben poco di programmi e strategie di rilancio dell'alleanza.

Una serata non certo idilliaca ("Il centrodestra è da ricostruire", la sintesi della Meloni) che per molti è la testimonianza delle tensioni che, nonostante le alleanze in vista delle urne, caratterizza gli attuali rapporti tra i partiti che mirano a unirsi per creare una coalizione moderata in grado di governare il Paese, in contrapposizione al Pd e al Movimento 5 Stelle.

(Redazione Online/l.f.)

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