“Non abbiamo leader in Europa e nel mondo. Un leader mondiale che doveva avvicinare Putin al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva lasciare il governo russo”.

Lo ha detto Silvio Berlusconi, che si unisce alla critiche ai leader mondiali che non siedono al tavolo per trattare con il presidente russo e fermare la guerra in Ucraina.

“Un altro, segretario della Nato, ha detto che l’indipendenza del Donbass non sarebbe mai riconosciuta. Capite che con queste premesse il signor Putin è lontano dal sedersi a un tavolo”, ha aggiunto il leader di Forza Italia.

Berlusconi è convinto che questa guerra “continuerà”, e che ci siamo dentro anche noi “perché gli mandiamo le armi, ora mi hanno detto persino carri armati e cannoni pesanti”.

“Cosa significa tutto questo?”, continua il Cav, “significa che avremo dei forti ritorni dalle sanzioni sulla nostra economia e ci saranno danni ancor più gravi in Africa che potrebbero portare a delle ondate di profughi”.

Durante un’iniziativa di Forza Italia a Treviglio Berlusconi si avvicina a Conte e scavalca Salvini con una critica netta e senza appelli sulle modalità con cui i leader dell’Occidente si stanno rapportando a Putin, convinto che “bisogna pensare a qualcosa di eccezionale per far smettere la guerra”.

E rilancia il suo vecchio cavallo di battaglia della difesa comune europea: “Dal 2020 ho chiesto all’Europa di darsi una voce sola in politica estera e una forza armata comune, con cui possiamo diventare una potenza militare mondiale. Ora non contiamo nulla nel mondo”.

(Unioneonline/L)

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