Ripensare il calendario «per stare al passo con la tecnologia che sta correndo verso il futuro a gran velocità»: di qui l'idea di un “calendario fisso" con 13 mesi da 28 giorni. A lanciarla, sul suo blog, è Beppe Grillo, ricordando che il primo a immaginare di superare il calendario gregoriano fu il «filosofo, matematico e scrittore francese Auguste Comte» nel 1849 e che il dibattito è aperto anche «alle Nazioni Unite».

Il calendario gregoriano attualmente adottato, ricorda Grillo, è «un modello di oltre 400 anni fa, che si rifaceva a sua volta ad un antico schema di 2000 anni, noto come calendario giuliano». Istituito «sotto l'autorità papale», aveva l'obiettivo di «ripristinare una continuità nella misurazione del tempo risalente all'era paleocristiana… circa dodici secoli prima! Oggi, siamo dunque ancorati ad uno schema anacronistico, nato sotto una società prescientifica, teocratica, con un'economia feudale, che non semplifica affatto le nostre vite».

Un calendario fisso di 13 mesi tutti di 4 settimane e 28 giorni esatti, più un giorno festivo a fine anno, argomenta Grillo, «eliminerebbe la confusione causata da mesi con numeri di giorni variabili, semplificando la gestione del tempo, il budget e la pianificazione per individui, aziende e organizzazioni». Sarebbe quindi «più semplice pianificare e coordinare le attività locali, nazionali e globali» e «gli anni bisestili sarebbero facilmente gestiti aggiungendo un singolo giorno in più alla fine dell'anno invece del sistema attuale in cui viene aggiunto un giorno in più a febbraio».

Non solo, le aziende «trarrebbero vantaggio per la rendicontazione finanziaria, l'elaborazione delle buste paga e la gestione dell'inventario» e «ci sarebbe infine una armonizzazione delle festività: il giorno extra aggiunto come festività alla fine dell'anno porterebbe una giornata universale di festa, contro ogni tipo di discriminazione religiosa e promuovendo l'unità globale».

La proposta del fondatore del Movimento 5 Stelle ha subito innescato reazioni, anche politiche.

«Beppe Grillo vuole cambiare il calendario: 13 mesi di 28 giorni, per avere semestri di durata uniforme e per facilitare la contabilità delle aziende. Ignora però che i semestri hanno durata diversa perché il tempo tra solstizi ed equinozi non è uguale», afferma Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia. Aggiungendo: «Ma certamente gli piace un calendario che taglierebbe radici storiche, culturali e religiose. Chi taglia le radici vuole abbattere l'albero».

(Unioneonline/l.f.)

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