«Parole inaccettabili, pronunciate da chi si sottopone al giudizio degli elettori per amministrare la Sardegna. E soprattutto inaccettabili per l'uso vergognoso del corpo della donna come merce elettorale».

Così Paolo Truzzu, candidato alla presidenza della Regione per il centrodestra, stronca l’aspirante consigliere regionale della Dc per Rotondi gallurese, Pietro Pinna, autore di un serie di audio sessisti, inviati su whatsapp, dove racconta di fare degli incontri politici ai quali si porta dietro delle donne discinte per attirare l’attenzione. 

«In questo campo mi considero al di sopra di ogni sospetto», prosegue Truzzu, «avendo una splendida famiglia composta da tre donne (moglie e due figlie) e avendo una donna eccezionale come capo di partito, oltre ad aver presentato una squadra di candidate di qualità che mi sostiene in questa competizione elettorale».

Il candidato di FdI continua, con una stoccata all’avversaria Alessandra Todde, che lo ha accusato di essere rimasto in silenzio: «Prendo le distanze con decisione da questo inqualificabile comportamento e sono certo che i sardi sapranno distinguere le responsabilità personali dalle ridicole strumentalizzazioni, queste sí un insulto all'intelligenza degli elettori». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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