Il ddl Zan ha una testimonial di eccezione. 

Alessandra Mussolini, che già ad aprile aveva dichiarato di appoggiare la legge contro l’omotransfobia, torna a farlo con uno shooting fotografico multicolor: “Cambiare significa essere liberi”, scrive a corredo delle immagini che la ritraggono in tulle arcobaleno e in versione fata rainbow, una risposta preventiva a chiunque possa tacciarla di ipocrisia. 

“Oggi più che mai bisogna combattere tutti assieme le tante discriminazioni che, purtroppo, esistono ancora”, ha spiegato in un’intervista a Chi: “Dicono che limita la libertà di espressione? Sono dell’idea che, in questo caso specifico, la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri”.

Quanto alle sue precedenti posizioni (celebre l’uscita nel 2006 contro Vladimir Luxuria: “Meglio fascista che fro**o”) “non la chiamerei conversione, né redenzione”, aggiunge: “Sarebbe riduttivo. Io non faccio altro che analizzare le situazioni, senza barriere e senza essere condizionata, in alcun modo, dalle etichette. Eppure, ciononostante, viviamo una realtà così particolare dove la tolleranza non vale per tutti, ma solo per alcuni”.

“Ho aderito a una campagna per una battaglia che considero più che giusta – sottolinea -. Niente di straordinario, tra l’altro, visto che è sempre stato il leitmotiv della mia esistenza. Chi ha apprezzato e condiviso il mio spirito libero e liberale, nonché le tante battaglie fatte, sono sicura che continuerà a farlo”.

L’ex parlamentare si dice favorevole anche alle adozioni a coppie gay mentre è ancora scettica sull’utero in affitto: “Nutro molte perplessità. Figuriamoci quando si parla di sfruttamento della donna dietro questa pratica”.

(Unioneonline/D)

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