In Italia si vive meglio: Nei giorni scorsi L’Unione Sarda ha ospitato un editoriale del dottor Franco Meloni rispetto al quale intendo porgere ai cittadini alcune importanti precisazioni. Quello delle liste d’attesa è un problema reale, che tocca ogni cittadino e che mina la fiducia nel servizio pubblico. Ma è anche un problema antico, che non nasce oggi e che non si risolve con slogan o semplificazioni.

Quando la Giunta Todde si è insediata, il quadro che abbiamo trovato era già compromesso: sistemi informativi del Cup frammentati e non interoperabili tra Asl; agende chiuse, senza un controllo regionale effettivo; assenza di un coordinamento unico sulla gestione delle prenotazioni; personale insufficiente e disomogeneità territoriale nella capacità produttiva delle strutture.

In sostanza, per anni si è preferito rinviare una riforma complessiva, limitandosi a interventi parziali e spesso inefficaci. È per questo che oggi, invece di rincorrere soluzioni tampone, stiamo riscrivendo dalle fondamenta il modello di gestione delle prenotazioni e delle liste d’attesa. Quello che stiamo facendo ora è ciò che avrebbe dovuto essere fatto dalla Giunta precedente e che invece è rimasto fermo.

Il cambiamento che abbiamo avviato non è di facciata. È un processo di riorganizzazione profonda, che richiede tempi tecnici, ma che va nella direzione giusta e con un metodo chiaro.

Ecco cosa prevede questo processo.

Riorganizzazione del Cup regionale: con gli indirizzi strategici approvati dalla Giunta, stiamo costruendo un sistema unico regionale di prenotazione, con piattaforme integrate, agende trasparenti e controllo centralizzato dei flussi. È stata affidata alla Centrale Regionale di Committenza la gara per il nuovo Cup, un passaggio complesso che, mi permetto di sottolineare, nessuno prima aveva avuto il coraggio o la volontà di avviare finora.

Tavolo tecnico e governance unificata: il nuovo modello prevede una governance forte, con RUAS, ARES, Sardegna IT e Direzione Generale Sanità che operano in modo coordinato, superando anni di frammentazione e scaricabarile.

Progetto operativo per la riorganizzazione del Cup: il progetto approvato a fine ottobre 2025 definisce in modo operativo ruoli, scadenze e modalità di attuazione. Non è più un “tavolo di esperti”, ma un piano d’azione con cronoprogramma vincolante.

Indirizzi operativi sulle liste d’attesa: le ASL non possono più chiudere le agende e devono garantire le prenotazioni entro i tempi di priorità clinica. Le aziende saranno valutate anche sulla capacità di ridurre i tempi medi di attesa.

Aumento della capacità produttiva: stiamo potenziando i servizi pubblici e, dove necessario, acquistando prestazioni da privati accreditati per smaltire le code più gravi, in particolare per colonscopie, Tac e risonanze magnetiche.

Sperimentazione di sistemi di “liste attive” e recall: le prenotazioni dimenticate o non confermate verranno riassegnate in tempo reale: un modo semplice ma efficace per recuperare fino al 15% delle prestazioni perse ogni anno.

Il dottor Meloni scrive che manca il coraggio di dire la verità ai sardi. Io credo invece che questa Giunta stia finalmente dicendo la verità: il sistema sanitario pubblico sardo non è sostenibile senza una profonda rimodulazione dell’offerta, una revisione dei modelli organizzativi e una gestione più rigorosa delle priorità cliniche.

Non si tratta di “fare di più con le stesse risorse”: si tratta di cambiare come le risorse vengono utilizzate. E questo richiede tempo, competenze e scelte talvolta impopolari. Ma stiamo facendo ciò che era necessario da anni.

Armando Bartolazzi – Assessore regionale alla Sanità

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