L a storia è una sequenza di corto-circuiti, una reazione a catena, fatti in apparenza lontani e slegati s'intrecciano nel racconto della contemporaneità, sono la trama e l'ordito della nostra vita quotidiana.

Cosa sta succedendo? si chiede l'uomo della strada. Abbiamo di fronte a noi un mosaico, dobbiamo raccogliere le tessere e far emergere il quadro.

Il principale fatto in cronaca di queste ore riguarda la crisi in alto mare, un tema che tocca anche la Sardegna. Le navi delle Ong nel Mediterraneo che fanno rotta dalle acque al largo della Libia verso le coste italiane hanno sincronizzato le loro azioni e puntano tutte verso l'Italia. Si può essere d'accordo o meno con la linea dura di Matteo Salvini, si può condannare la sua politica o applaudirla, ma è lampante il coordinamento tra le Ong, l'obiettivo comune. È una scelta precisa, un piano che prevede di trasportare gli stranieri in Italia e non altrove, di certo non nel porto più vicino, visto che questo non sta accadendo.

Siamo di fronte a una battaglia ideologica in alto mare. Da una parte c'è lo Stato che cerca di far valere il principio della difesa e integrità dei propri confini, dall'altra l'idea che il mondo sia aperto, senza limiti, senza barriere fisiche e legali, una politica no border che diventa no limits. Questa idea si manifesta prima di tutto nella cultura, nella visione del mondo, nel cosmopolitismo dei suoi alfieri che affermano la validità di leggi universali superiori a quelle delle nazioni. (...)

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