B rucia, Nostra Signora. La guardi svaporare in quella nuvola bianca, avvolta in un guizzante serpente di gotico fiammeggiante. Il fuoco. Notre Dame.

Brucia, Nostra Signora. Ha visto guerre, invasioni, rivoluzioni, decapitazioni, incoronazioni. Fu trasfigurata in tempio della Ragione, la Vergine sostituita dalla statua di un'attrice, le statue dei 28 re di Giudea sulla facciata decapitate. Qui s'è fatta e disfatta la storia d'Europa. Napoleone incoronato, la fine della Seconda guerra mondiale, l'ultimo saluto al Generale (in Francia, solo uno è il Generale).

E oggi, nel terzo millennio, il rogo. La Grande Lezione. L'uomo che ha dimenticato la fede, una civiltà che accantona il metafisico e il religioso per gettarsi tra le braccia del materiale, dell'umano troppo umano che declina in subumano, ora scopre la presenza della cattedrale, le sue navate emettono segnali, attraversano i secoli e giungono fino a noi.

Brucia, Nostra Signora. Il fuoco divora la guglia, la spezza, una sequenza che obbedisce improvvisamente alle leggi dell'universo, la gravità, il mutamento delle molecole, l'entropia. Il mistero dell'inizio e della fine di tutto. Un viaggio velocissimo e lentissimo, un flash ingiallito e un bagliore nuovo, il tempo e lo spazio che sembrano sospesi, come il fiato e lo sguardo. Il soffio che sembra svanire per sempre. L'irreparabile. La Grande Distrazione. No, non è finita. Non finisce mai, Notre Dame.

La guardi, ghermita da un gigantesco drago con la sua lingua di fuoco, questa fantasia del gotico. (...)

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