L 'Italia non è il centro del mondo, i fatti che curvano il presente accadono altrove. Quali? Il negoziato tra Cina e Stati Uniti sul commercio è fallito, scatteranno i dazi e si continuerà a trattare mentre l'economia americana vola, in aprile sono stati creati 263 mila posti di lavoro (5.4 milioni dal gennaio 2017, inizio della presidenza Trump); in Medio Oriente la tensione tra America e Iran è grande, il Pentagono ha inviato nel Golfo la portaerei USS Abraham Lincoln e la nave anfibia USS Arlington; Kim jong-un in Corea del Nord ha ripreso a sparare missili; in Libia la guerra continua, i morti sono oltre 400, gli sfollati più di 60 mila. Memento: il conflitto libico nel 2011 spalancò il Mediterraneo all'immigrazione dall'Africa subsahariana, fu il fatto geopolitico più importante insieme alla guerra in Siria.

Questo è il mare agitato del presente. È alla luce di questi fatti che bisogna fare il punto nave sul nostro Paese: la maggioranza è litigante, la defenestrazione del sottosegretario leghista Siri ha segnato una rottura tra Cinque Stelle e Lega, il Pil è fermo a quota +0.1 per cento, a marzo 2019 la produzione industriale è diminuita dello 0,9 per cento rispetto a febbraio, siamo ultimi nella crescita in Europa (lo eravamo anche prima).

Eppure, in questo scenario, emergono dati positivi. Le famiglie italiane secondo l'ultimo studio di Bankitalia-Istat hanno un solido patrimonio di attività non finanziarie (la casa), la ricchezza netta degli italiani è pari 9.743 miliardi di euro, 8 volte il loro reddito disponibile, siamo più ricchi della Germania. (...)

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