L e immagini dei danni inferti dal maltempo denunciano assenza di manutenzione, abuso dei luoghi per l'arbitrio dei decisori politici, ma anche disconoscimento delle popolazioni. Una complicità che, per reciprocità e rispecchiamento, traccia un'interdipendenza assai tenace tra l'urbanistica del cemento, abusivismo e condoni. Indizio della stravolta percezione di suolo, paesaggio, ambiente ed esito di un processo che anche in Sardegna ha come denominatore l'assenza di competenze e di cultura.

Comportamenti coerenti coi dati OCSE Pisa che collocano all'ultimo posto delle graduatorie internazionali i nostri quindicenni per possesso di competenze. Quelle che, difficilmente, saranno recuperate perché derivano dalla fragilità della comunità educante; dall'assenza dello spazio pubblico; dalla latitanza del contesto in cui si vive. Dati pietrificatisi negli anni e in linea con quelli altrettanto sconsolanti sul livello di conoscenze degli studenti sardi, ultimi nelle classifiche INVALSI. Openpolis non dice cose diverse sull'abbandono scolastico. La Sardegna è la prima in Italia.

C'è un filo rosso che tiene tutto al ribasso malgrado le narrazioni su Iscol@ o la buona scuola. Sarebbe come rispondere alle statistiche su una patologia endemica con smaglianti divise per infermieri e medici piuttosto che con le profilassi utilizzate nei luoghi dove è stata debellata. Vero è che le foto con belle divise sono più accattivanti di un oscuro lavoro in corsia, di cui peraltro in Sardegna ci sono esemplari testimonianze. (...)

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