G iulia Sarti è diventata suo malgrado, la prima porno deputata della storia della Repubblica. Lo diventa senza volerlo, da vittima, trasformandosi in oggetto di un ricatto terribile, praticato da qualcuno del tutto privo di scrupoli che, in queste ore, usa le sue immagini private per provare a distruggerla. Il fatto che la Sarti sia una deputata - a rischio di espulsione - del M5s in questa vicenda conta poco o nulla: sarebbe vittima qualunque fosse il suo gruppo parlamentare, perché in questa vicenda è vittima in quanto amante tradita, in quanto donna.

Oggi l'Italia che si sveglia ritrovandosi le foto di questa giovane donna nuda sul telefonino, accompagnata dai video di amplessi senza filtri, resta sorpresa dalla forza virale di questa catena di Sant'Antonio a luci rosse che arriva ovunque. Le Iene dicono che le foto sono vere ma il video no, che si tratta di un'altra. A me non pare, ma non importa: forse i giornalisti di Italia Uno dovrebbero farsi un'altra domanda di più sul loro testimone preferito, l'ex fidanzato Bogdan Tibusche, cittadino romeno abituato ad usare uno pseudonimo italiano, quello di Andrea De Girolamo. Ci si dovrebbe interrogare su quello che ha detto: «Avete presente quei film con “Un anno dopo”? Se siete amanti di quelli con “Un anno prima”, #staytuned e preparate i popcorn». Cosa voleva dire? Mistero. Sta di fatto che i pop corn poi sono arrivati davvero, su WhatsApp.

Il punto però è questo: se uno si va a leggere la sentenza di archiviazione scopre che i pm hanno appurato molte cose sul fantomatico Bogdan e sul suo rapporto con la giovane deputata. (...)

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