H a senso il taglio dei parlamentari? Malgrado i sondaggi di queste ore ci dicano che questo provvedimento sarebbe gradito all'85% degli italiani, provo a spiegarvi perché la riforma non mi convince. E il primo motivo è che - contrariamente a ciò che appare - non si risparmiano costi, anzi, in proporzione si spende di più.

Immaginate infatti di essere proprietari di una bella Ferrari, fiammante e potente. L'avete pagata un'ira di Dio, sostenete un superbollo per un'auto di grande cilindrata, pagate ogni anno una super assicurazione e l'affitto di un garage, e anche i tagliandi sono molto cari. Accostate per un attimo, all'immagine della Ferrari, quella molto simile di un'altra fuoriserie, il nostro Parlamento: si tratta una macchina raffinata, costosa, potente. Bene, se per risparmiare dei costi qualcuno vi suggerisse di non fare il pieno, ma di riempire il serbatoio a metà, è vero che dal benzinaio spendereste meno. Ma è vero anche che i costi fissi resterebbero invariati: così, dividendo le spese per il numero di chilometri, il costo di percorrenza sarebbe più alto.

Ecco, tagliare i parlamentari, ha stimato Carlo Cottarelli, abbatte dello 0,007 le spese del bilancio del Parlamento ma nessuno dei suoi costi di struttura. Ieri Gian Antonio Stella ha ricordato sul Corriere della sera che un consigliere parlamentare può arrivare a costare 361mila euro più 63mila euro di costi previdenziali. La paga dei deputati, al confronto, sembra una mancetta. Ma andiamo agli altri effetti. (...)

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