L a notte della verità. Frase strafatta, ma utile per disegnare la sfida dell'Arena. Abbiamo assistito a gite con bastonate, sfide appassionanti finite male, qualcuna un po' meglio (quella con la Roma), ma con la curva del rendimento rossoblù che inesorabilmente volge verso il basso. C'è Cagliari-Atalanta, la speranza è che sia il vero Cagliari, quello rosso e blu e non qualcosa di indefinibile, con quel «non eravamo noi» finale che continua a non convincerci. Il match Maran-Gasperini, o Pavoletti-Zapata se volete, arriva dopo un mese di campagna di rafforzamento che la società di via Mameli ha preso dannatamente sul serio. Poco o niente del nuovo Cagliari vedremo stasera, seppure le partenze di Farias e Sau in un settore e di Andreolli e Pajac in un altro abbiano lasciato alcune caselle vuote. Ma è stimolante sapere che il giovane Despodov si candidi già a scendere in campo, lì davanti, anche perché Cerri è ancora prigioniero di un fisico difficile da mettere in moto.

Il gesto di Giulini, ovvero aver rivoluzionato la squadra, rappresenta una coraggiosa marcia indietro rispetto al progetto estivo: arrivano uomini cari a Maran e questo passaggio storico, dentro la stagione, ha due chiavi di lettura. Il primo: attestato di fiducia verso l'allenatore, nonostante i risultati. Il secondo: caro Maran, adesso hai la bicicletta che volevi e non ti resta che farla andare veloce. Stasera sarà durissima, l'Atalanta è la squadra più forte della Serie A in questo momento. Ci hanno già bastonato di recente, ma oggi conta di più. Buon divertimento, nella notte della verità.
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