Q uesto è il calcio che speravamo di vedere. Semplice, lineare, con qualità e applicazione. Certo, le sbavature ci sono, ma è lo spirito che serve a una squadra in grave difficoltà per comunicare a tutti “ci siamo”, nella delicata corsa per garantirsi un posto nella prossima Serie A. Quella di ieri è stata una partita decisamente divertente, per come si è sviluppata e soprattutto per quel finale pazzesco, in bene e in male. Ma quel che stupisce, e ci riferiamo ai primi 78 minuti, è il cambiamento nella testa, nell'energia, senza dimenticare che gli sbandamenti sono il tema su cui si dovrà lavorare. Ma, lo ha sottolineato anche Nainggolan a fine gara, «la strada è giusta». L'avversaria era di ben altro spessore rispetto alle ultime due, lo dimostra il gol del non titolare Gabbiadini, ma la reazione al missile preso da Cragno all'80° è quella che ogni allenatore sogna.

Già, l'allenatore. Semplici dall'esterno appare come un mago, perché questa non sembra neanche lontanamente la squadra che aveva fra le mani Di Francesco. Ha accettato la sfida, ha preso con entusiasmo un incarico rifiutato da un paio di colleghi, dal punto di vista tecnico ha messo le mani dove serviva: il regista (Duncan) inventato perché mai il ghanese aveva fatto questo ruolo, ma anche la “rivalutazione” di Pavoletti e la collocazione di Nandez. Tuttavia, è la leggerezza che questa squadra sembra aver ritrovato, il coraggio di stare in campo e soprattutto la capacità di non crollare più alla fine.

Proprio il grave problema che ha tenuto il Cagliari in fondo alla classifica, o quasi, per 23 partite. Lo ha ammesso anche Ranieri, il principe degli allenatori, nei commenti di ieri al Ferraris: «Nel primo tempo non ci facevano giocare, davvero strano che il Cagliari sia in quella posizione». La qualità messa in campo ieri, e soprattutto la facilità di fare un calcio solido ed equilibrato - elementi mai visti prima, qualcuno dovrebbe spiegare perché - fanno capire quanto rammarico ci sia, se leggi la classifica.

«Sarebbe un'impresa retrocedere con questo Cagliari», è stato detto ieri sera in diretta, su Sky Sport, a Semplici, una provocazione che non deve farci dimenticare le gravi difficoltà dei rossoblù nella prima metà di stagione ma che mette anche in evidenza lo spessore tecnico del Cagliari. Sarà una corsa complessa, dove sbagliare costerà il doppio, ma questa è una squadra trasformata. Da Semplici, forse, ma anche nel cuore e nella testa.
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