C aro tifoso, spettabile telespettatore, adesso cerchiamo di capire se dopo l'ultimo scontro titanico fra i big della tv ne uscirai bene, o per te - che ami il calcio ma seduto in poltrona - sarà una fregatura. La protagonista di questi giorni si chiama Veronica Diquattro, ha un cognome hi-tech e non a caso, in Italia, è alla guida di Dazn, il colosso che ha mostrato i muscoli davanti ai presidenti del nostro calcio. Da-zn significa sapere, in croato, e la signora Diquattro, giusto ieri, ha fatto sapere che non è in agenda alcun accordo con Sky, la grande potenza del calcio italiano colpita e affondata da sedici su venti padroni del pallone. Affondata agli occhi dei più distratti, perché quasi tutti a Santa Giulia, la sede milanese dell'emittente, sapevano che la ritirata da Roma di quattro anni fa era solo l'antipasto, prima del piatto forte, ovvero l'uscita quasi totale dal calcio italiano. I padroni della macchina, gli americani di ComCast, che nell'estate 2018 riuscirono ad acquisire Sky da Rupert Murdock (battendo la Disney, per capirci), misero da subito i conti della costola italiana sotto la lente di ingrandimento. In poco tempo, hanno capito che il calcio non era poi questo grande affare, visto che il numero degli abbonati non cresceva come gli era stato prospettato. Due calcoli e via: molliamo il calcio, perdiamo almeno un milione e mezzo di abbonati, risparmiamo due miliardi di euro ma restiamo un riferimento per Champions e gli altri sport, questo - ipotizziamo - il discorso di fondo.

Sul pallone italiano è piombato Leonard Blavatnik, ucraino, 64 anni.

È uno degli uomini più ricchi d'America, padrone di Dazn nel mondo, ma con quote di maggioranza dentro Warner Music, Snapchat, Spotify e Zalando. Blavatnik vuole creare la Netflix dello sport, in Italia si è preso il pallone. E lo farà viaggiare su internet: ma a quale costo?

Oggi chi vede il calcio di Serie A su Sky e Dazn paga intorno ai 40 euro (con la Champions), la cifra non può essere precisa a causa delle periodiche offerte che Sky propone(va) per catturare nuovi abbonati. Il nuovo concessionario, che si è impegnato a dare tutti i chiarimenti entro la fine di questo campionato, parla di una cifra vicina ai 30 euro. Quindi, caro tifoso, potresti addirittura guadagnarci. Ma a quale prezzo? Il web non ha gli stessi tempi del satellite, in alcune zone d'Italia la portata della “banda” non è ancora in grado di reggere il flusso di dati, Sky manterrà la Champions e quindi per i tifosi delle big sarà un esborso in più (salvo decidere di fare altro). L'italiano medio, al collasso per le questioni che sappiamo, fra zone rosse e gialle con sfondo arancione, si trova davanti un altro scoglio. Connessione al top, Joao Pedro sul tablet o lo smartphone, l'addio a Caressa e il matrimonio con la Leotta. Ma converrà? Aspettiamo le cifre, le regole e - quasi certamente - nuovo colpi di scena. Oggi dovrà essere assegnato il “pacchetto 2”, Sky fra ricorsi e accordi potrebbe tornare in gioco. Buona visione.

Enrico Pilia
© Riproduzione riservata