M i riallaccio all'ultimo intervento di Paolo Fadda, che condivido, per aggiungere che nel 1933, ottantasette anni fa, Franklin Delano Roosevelt dava vita al famoso New Deal, l'insieme di misure, non solamente economiche, pensate per contrastare gli effetti della Grande Depressione esplosa nel 1929.

Il New Deal comprendeva un massivo e keynesiano programma di lavori pubblici per stimolare il rilancio dell'economia, ma anche prestiti ai cittadini e alle famiglie, per alleviarne le pesanti privazioni. Occorreva infatti “nutrirli, vestirli e tenerli al coperto” in attesa che il ciclo economico riagganciasse il verso giusto.

Così, mentre venivano impiegati sino a un picco di 4 milioni di persone prevalentemente per la costruzione di infrastrutture, con alloggio e cibo gratis, e pagamento dei (bassi) salari direttamente alle famiglie, si ipotizzavano dai 5 ai 6 miliardi di dollari di deficit aggiuntivo, comprensivo dei sostegni diretti. In realtà, l'impulso positivo, anche psicologico, del New Deal e la consequenziale ripresa anticipata dell'economia fecero sì che questo debito non superasse mai i 4,2 miliardi. (...)

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