Facciamo un esperimento. Diciamo agli studenti delle scuole, dell'Università - ma anche ai loro genitori - cinque, sei luoghi italiani e vediamo a cosa loro li associano.

Partiamo dalla Sardegna: Ales, piccolo paese dell'Oristanese, Marmilla, 1500 abitanti, poco noto a chiunque, compresi i sardi. Poche e poco vitali le attività produttive, fuori dai circuiti turistici è inesorabilmente destinato allo spopolamento, come tanti comuni dell'interno.

Andiamo in Ciociaria, a 500 metri, in provincia di Frosinone, troviamo Arpino, 7.500 anime, qualche bella chiesa, qualche edificio storico, tra cui una torre. Ma anche qui mancano le attività economiche, i giovani, il futuro. Scendiamo nella vicina Campania e troviamo Nola, paesone alla periferia di Napoli. Qui gli abitanti sono 30000 ma l'economia langue e di turisti non se ne vedono. Solo terziario, pubblica amministrazione, poco più.

Andiamo ancora a Sud, la strada è lunga, ed arriviamo a Stilo, alle pendici del monte Consolino. Un borgo di 2500 anime, semidistrutto da un terremoto di fine settecento, con i tetti delle case coperti con le tipiche ceramidi, che si affacciano sul blu dello Jonio. Qui l'atmosfera è ancora più pesante, non passa nessuno per mesi, i giovani emigrano. Chi resta ha il volto tirato, come nei quadri di Spanò.

Per trovare qualcuno bisogna andare un po' più a nord, nella vicina Lucania. Troviamo Metaponto, località balneare nel comune di Bernalda, con soli 1000 abitanti, che però d'estate si popola di turisti, che affollano la spiaggia, solo questa.

Oppure occorre andare ancora a Sud, verso la Sicilia. Se varchiamo lo stretto, ancora più a sud, c'è Siracusa, questa sì, culla di cultura, di storia.

Ma quale storia? Chi? Quando? Fermiamoci un attimo. Chiediamoci: cos'hanno in comune questi luoghi? Perché meritano di essere ricordati?

Presto detto: ad Ales è nato Antonio Gramsci. Infatti nel paese esiste una Piazza Gramsci, come in tutte le città d'Italia, con un'opera di Giò Pomodoro. I musei cittadini sono quello diocesano di arte sacra, del giocattolo tradizionale, di cinefotografia. Esiste anche un'Associazione con sede nella casa natale di Gramsci che organizza ogni tanto qualche iniziativa (l'ultima, meritoria, su Peppino Fiori). Ma nel sito web comunale non appare. Nè si imbatte in Gramsci chi digita Ales sui motori di ricerca; semplicemente non pervenuto.

Ad Arpino è nato un uomo che potrebbe rendere famoso un intero Paese: Marco Tullio Cicerone. E invece gli studenti ti guardano basiti. Ma è nato proprio qui? chi l'avrebbe mai detto.

Nola: vi nacque Giordano Bruno, doppiamente famoso per le sue straordinarie doti filosofiche e per la sua miserrima fine. Qualcuno ne ha sentito parlare, lo associa a Campo dei fiori, a Roma, piuttosto che al suo Paese natale, ove non si reca nessuno e ove c'è solo una torre, genericamente a lui intitolata. (...)

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