I presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin si incontrano a Samarcanda, in Uzbekistan, a margine del XXII vertice dei leader dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco).

Il network statale cinese Cctv conferma il faccia a faccia, il primo dopo l'invasione della Russia in Ucraina, iniziata il 24 febbraio. Una prova generale della promessa di partnership e amicizia "senza limiti" dei leader, cementata dal comune odio verso l'Occidente.

Il consigliere per la politica estera del Cremlino Yuri Ushakov ha assicurato che i colloqui saranno "di particolare importanza", incentrati sul conflitto in Ucraina, sulla situazione a Taiwan, su altre "questioni regionali e internazionali" e sui crescenti legami economici bilaterali.

Finora, Pechino ha aumentato in modo consistente l'import a sconto di gas e petrolio russi, evitando le maglie delle sanzioni secondarie dell'Occidente. 

Il dossier Taiwan è il più delicato per la Cina: le visite a Taipei e le manifestazioni di solidarietà di Usa e Ue stanno aumentando, mentre Washington sta valutando "l'impatto di misure" per rafforzare la sicurezza dell'isola e scoraggiare le velleità di Pechino, che vede Taipei parte "inalienabile" del suo territorio da riunificare anche con la forza.

Fondata nel 2001 da Cina, Russia, Kazakhstan, Uzbekistan, Kyrgyzstan e Tajikistan per combattere terrorismo e separatismo, la Sco ha visto l'ingresso a pieno titolo dal 2017 di India e Pakistan, mentre numerosi altri Paesi sono in lista d'attesa o stanno per aderire, come l'Iran. Il gruppo rappresenta oltre il 40% della popolazione mondiale e il 24% del Pil globale.

(Unioneonline/D)

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