Violenti scontri lungo la Striscia Gaza nel giorno in cui gli Stati Uniti inaugurano in pompa magna la loro nuova ambasciata a Gerusalemme, come annunciato nei mesi scorsi da Donald Trump.

Secondo quanto reso noto dall'agenzia palestinese Wafa, il bilancio provvisorio è di 52 morti e circa 2.500 feriti. Molti di questi sarebbero intossicati da gas lacrimogeni.

Tra le vittime anche un ragazzo di 14 anni.

Inoltre, l'esercito israeliano ha fatto sapere di aver sventato un attentato presso Rafah, nel sud della Striscia. ''Un commando di tre terroristi armati stava cercando di deporre un ordigno. Le nostre forze hanno reagito e i tre sono morti'', ha detto un portavoce.

Sembra che i militari abbiano utilizzato un carro armato.

Dal 30 marzo sono 54 i palestinesi uccisi dai soldati israeliani nella Striscia.

Le tensioni nella zona hanno subito un'escalation dallo scorso 6 dicembre, quando Donald Trump ha annunciato il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico, rompendo decenni di diplomazia accorta di Washington.

LA MINACCIA DI AL QAEDA - In questa situazione il leader di al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha lanciato un appello alla jihad contro gli Stati Uniti.

"È la dimostrazione che i negoziati non sono serviti ai palestinesi", tuona in un video di cinque minuti il medico egiziano che ha preso la guida dell'organizzazione terroristica dopo la morte di Osama bin Laden. Una dura accusa anche ai Paesi islamici, che "sottoponendosi alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu anziché alla sharia, hanno mancato l'obiettivo di agire nell'interesse dei musulmani".

LE PROTESTE A RAMALLAH:

(Unioneonline/L-F)

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