I verdi tedeschi hanno dato il loro via libera alle trattative per il governo con i socialdemocratici e i liberali, sotto la guida del candidato cancelliere Olaf Scholz.

Un altro passo avanti verso l'era post Merkel: venerdì l'Spd aveva votato infatti all'unanimità, per aprire il tavolo dei negoziati, e domani toccherà all'Fdp di Christian Lindner, che si è mostrato molto favorevole alla prospettiva di un esecutivo dai colori del “semaforo”.

"Sta accadendo davvero: stiamo scrivendo un altro pezzo della storia dei verdi", ha detto il leader degli ecologisti Robert Habeck, parlando al piccolo congresso di partito di domenica, per ottenere l'approvazione del documento emerso dai colloqui esplorativi delle scorse settimane. "Saremo il motore di un grande compito di trasformazione. E i Verdi possono passare dalla difensiva all'attacco".

Anche Annalena Baerbock, il cui discorso è stato accolto da un'ovazione, ha esortato i colleghi a votare per le trattative: "Quello che abbiamo raggiunto sul clima è un risultato enorme", ha incalzato.

Nelle 12 pagine firmate dai negoziatori, che hanno messo le premesse per un tavolo rosso-giallo-verde, ci sono l'aumento del salario minimo a 12 euro, voluto dall'Spd, il no all'incremento delle tasse e il mantenimento del freno al debito, condizione posta dai liberali, e una uscita dal carbone idealmente anche prima del 2030, voluta dai Verdi.

I 70 delegati dei Gruenen hanno mostrato di seguire i loro leader, con un'approvazione corale, che ha visto solo due voti contrari e un'astensione. 

(Unioneonline/F)

© Riproduzione riservata