''L'Italia non riconosce Guaidò".

Dopo il via libera del Parlamento europeo alla risoluzione non legislativa che riconosce Juan Guaidò, presidente dell'Assemblea nazionale di Caracas, come presidente legittimo ad interim del Venezuela, arriva la netta presa di posizione del sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano (M5S).

"Siamo totalmente contrari - ha detto in un'intervista a Tv2000 - al fatto che un Paese o un insieme di Paesi terzi possano determinare le politiche interne di un altro Paese. Si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite''.

''Oggi il più grande interesse che abbiamo - ha aggiunto Di Stefano - è quello di evitare una nuova guerra in Venezuela. Stesso errore che è stato fatto in Libia oggi riconosciuto da tutti. Dobbiamo evitare che succeda lo stesso in Venezuela''.

Manlio Di Stefano (Ansa)
Manlio Di Stefano (Ansa)
Manlio Di Stefano (Ansa)

"Si tratta di un atto politico che rischia di destabilizzare e far precipitare la crisi venezuelana, rendendo più difficile il dialogo e una soluzione negoziale", aggiungono gli europarlamentari pentastellati.

Parole che hanno sollevato le polemiche: "Il Parlamento europeo riconosce Guaidò presidente ad interim del Venezuela in difesa della libertà e della democrazia - commenta su Twitter, l'eurodeputata del Pd, Simona Bonafè -. Lega e M5S perdono l'occasione di schierarsi contro il dittatore Maduro".

LIBERA L'ATTIVISTA ITALIANA - È stata liberata Laura Beatriz Gallo, l'attivista italiana arrestata lo scorso 23 gennaio durante le proteste dell'opposizione.

Lo ha annunciato il responsabile del Foro Penale, un'associazione di avvocati, Alfredo Romero, precisando che sono stati liberati anche altri 19 minori arrestati nella stessa giornata.

La Gallo, ha affermato Romeo, ha ottenuto gli arresti domiciliari per motivi di salute. La donna, che ha doppio passaporto italiano e venezuelano, è madre di Gabriel Gallo, un leader locale del partito di Guaidò.

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata