«Sto bene ma sono sotto shock per quello che ho visto: ero a terra sdraiata sul sangue e vedevo i soccorritori tirare fuori i corpi». È il racconto che la ricercatrice aquilana Stefania Lepidi, rimasta lievemente ferita nel tragico incidente di ieri alla funicolare di Lisbona, che ha causato 17 morti e 21 feriti (bilancio ancora provvisorio).

La ricercatrice ha parlato col presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Fabio Florindo, questa mattina al telefono. È lui stesso a raccontarlo: «Mi ha riferito che fortunatamente era nella seconda seggiovia, che ha subito l'urto di quella che si è sganciata. Ha avuto una frattura scomposta al braccio, ma il peggio, mi ha raccontato, è stata l'intera, drammatica esperienza che ha coinvolto così tante persone».

La ricercatrice era a Lisbona per seguire un appuntamento della Iaga, International Association of Geomagnetism and Aeronomy. «Torna domani in Italia, come programmato», conclude Florindo. Fra le ipotesi che hanno causato il deragliamento e lo schianto – contro una casa alla curva di Calçada da Glória – c'è quella della rottura del cavo di sicurezza.

All'indomani della tragedia, con un telegramma a firma del Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, Papa Leone ha espresso «cordoglio e vicinanza» alle vittime del recente incidente alla funivia di Lisbona. Leone XIV assicura la sua «vicinanza spirituale e allo stesso tempo implora la guarigione dei feriti». Prevost ha ringraziato anche tutti coloro che stanno lavorando alle operazioni di assistenza e soccorso.

(Unioneonline)

© Riproduzione riservata