Duecentodieci milioni di dollari di risarcimento: ecco quanto l'arcidiocesi di St. Paul e Minneapolis, negli Stati Uniti, dovrà pagare alle 450 vittime di abusi sessuali commessi dal clero.

L'importo dovrà essere versato dai prelati in un fondo comune che verrà in seguito ripartito alle parti lese.

Secondo molti esperti, questo, è il più grande "assegno" mai staccato da una diocesi soggetta a protezione dalla bancarotta.

Infatti, l'arcidiocesi nel 2015 ha presentato una istanza di fallimento, dopo che i tribunali del Minnesota avevano aperto una finestra triennale che consentiva alle persone abusate di denunciare le violenze sessuali passate.

Così, oggi, la maggior parte dei fondi destinati a coprire i risarcimenti verrà tecnicamente versato dalle compagnie di assicurazione – circa 170 milioni di dollari – il resto, invece, arriverà dalla vendita di immobili e dai fondi pensione.

"I pagamenti arriveranno – ha spiegato l'arcivescovo che guida l'arcidiocesi dal post scandalo, Bernard Hebda – Sono grato a tutti coloro che hanno denunciato gli abusi, perché coraggiosi. La Chiesa li ha delusi e ne sono rammaricato, perché a quelle persone ha rubato tanto: innocenza, infanzia, sicurezza, fiducia e anche la fede".

(Unioneonline/DC)

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