"Vogliamo comunicare che tutti noi vescovi presenti a Roma, per iscritto, abbiamo rimesso i nostri incarichi nelle mani del Santo Padre, affinché decida lui liberamente per ciascuno".

Questo quanto comunicato da 34 vescovi cileni (31 in servizio e tre emeriti), dopo la conclusione del vertice in Vaticano con Papa Francesco, che li aveva convocati a Roma per affrontare lo scandalo seguito agli episodi di pedofilia.

Nel corso dell'incontro i vescovi cileni hanno rimesso i loro incarichi nelle mani del pontefice.

"Dopo tre giorni di incontri con il Santo Padre e molte ore dedicate alla meditazione e alla preghiera, seguendo le Sue indicazioni, i presuli cileni ringraziano Papa Francesco per il suo 'ascolto paterno e la sua correzione fraterna'. Ma soprattutto chiedono perdono per il dolore causato alle vittime, al Papa, al Popolo di Dio e al loro Paese, per i gravi errori e le omissioni da loro commessi", hanno affermato i religiosi in un documento.

Il testo è stato letto alla stampa monsignor da Fernando Ramos Pérez, uno dei sette ausiliari di Santiago, e segretario della Conferenza episcopale, e monsignor Juan Ignacio Gonzalez Errazuriz, vescovo di San Bernardo.

''Ringraziamo le vittime - affermano i vescovi - per la loro perseveranza e il loro coraggio, nonostante le enormi difficoltà personali, spirituali, sociali e familiari che hanno dovuto affrontare, unite spesso all'incomprensione e agli attacchi della stessa comunità ecclesiale. Ancora una volta imploriamo il loro perdono e il loro aiuto per continuare ad avanzare sul cammino della guarigione delle ferite, perché possano rimarginarsi''.

Martedì scorso Papa Francesco aveva inviato ai vescovi un documento di dieci cartelle in cui aveva chiesto un ''discernimento franco'' di fronte ai ''gravi fatti'' che hanno ''danneggiato la comunione ecclesiale'' e ''indebolito il lavoro della Chiesa del Cile negli ultimi anni''.

Nel documento il Santo Padre aveva espresso la sua volontà di fare chiarezza sul problema degli abusi sessuali sui minori, "una ferita aperta, dolorosa e complessa".

Una questione che, secondo Bergoglio, non si risolve "solo con la rimozione di persone, che pure bisogna fare", ma che va affrontata in modo sistemaco.

(Unioneonline/F)

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