Kamala Harris e Donald Trump continuano a combattere sugli Stati in bilico con il tycoon che ha migliorato la sua posizione in Pennsylvania raggiungendo la vice presidente al 48%. Lo rivela l'ultimo sondaggio del New York Times/Siena College.

Harris è ora leggermente avanti in Nevada, North Carolina e Wisconsin, mentre Trump è in testa in Arizona. In Michigan, Georgia e Pennsylvania la corsa è sempre più serrata. I risultati in tutti e sette gli Stati rientrano nel margine di errore, il che significa che nessuno dei due candidati ha un vantaggio definitivo.

Gli ultimi tre giorni di campagna elettorale per Kamala Harris e Donald Trump saranno un frenetico zig-zag da uno Stato in bilico all'altro nel tentativo di convincere gli americani ad andare alle urne in massa il 5 novembre. Più che mai lontani nelle loro due visioni per l'America, i due avversari si sono ritrovati a pochi chilometri di distanza in North Carolina, dove non vince un democratico da 50 anni ma dove nel 2020 il tycoon ha battuto Joe Biden solo dell'1%.

Anche il presidente è sceso in campo in questo ultimo weekend di campagna, nella sua Scranton, in Pennsylvania, accompagnato dalla nipote Natalie e circondato dallo zoccolo duro dei suoi sostenitori, i sindacalisti, in una sorta di addio alle armi per l'anziano commander-in-chief.

«Il corrotto Joe ha creato milioni di posti di lavoro finti», ha attaccato il tycoon a Gaston, ricordando i dati sull'occupazione usciti qualche giorno fa. «Sono i peggiori di sempre, un disastro», ha incalzato The Donald, che poi ha accusato la sua rivale di «non parlare mai di economia» ma di passare il tempo ad insultarlo. «Riporterò in vita il sogno americano», ha assicurato il repubblicano che, nonostante continui a ostentare sicurezza, secondo persone a lui vicine sarebbe sempre più «ansioso e irrequieto» in vista del voto.

Anche Harris negli ultimi comizi si è voluta soffermare sulla sua agenda economica, forse l'unico argomento che appassiona davvero la maggior parte degli americani, ribadendo di voler «contenere» i prezzi dei generi alimentari e di prima necessità, dare incentivi da 25.000 dollari per l'acquisto della prima casa e sostenere la classe media. «Trump sta stilando la lista dei nemici, io quella delle cose da fare», ha insistito la vice presidente in Georgia, un altro Stato cruciale per la conquista della Casa Bianca. Un messaggio classico della sua strategia ma che secondo alcuni osservatori è un po' fiacco in una corsa in cui l'avversario ha il coltello tra i denti.

(Unioneonline/D)

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