«È stato come l'avvicinarsi di un tuono». Così Alberto Lasia, 27enne di Ardara, descrive il terremoto che ha colpito il Marocco causando più di 1.300 morti e migliaia di feriti.

«Mi trovavo a Marrakech per lavoro - continua Alberto, che riuscirà a tornare in Sardegna solo domani -. Ero con alcuni colleghi nella piazza principale della città e a un certo punto la terra si è mossa spostandomi di un metro».

Grande il panico tra le persone «che hanno iniziato a scappare», il cielo invece «è scomparso a causa della polvere provocata dalla caduta di calcinacci».

Lasia prende un taxi per tornare in albergo. «Per fare 4 km abbiamo impiegato un'ora». La notte poi gli ospiti dell'albergo dormono con le sdraio all'esterno della struttura che ha subito importanti lesioni. «Oggi sono andato in giro a vedere la città. È un vero disastro». Domani il ritorno in Italia. «Non vedo l'ora di salire sull'aereo. Anche oggi c'è stata un'altra piccola scossa e abbiamo paura».

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