L'Unione europea riapre a partire dal primo luglio le sue frontiere esterne a 15 Paesi. C'è la Cina, ma a condizione di reciprocità, non ci sono gli Stati Uniti né tutti i Paesi del Sud e Centro America dove la pandemia sta ancora facendo una marea di contagi (Messico, Brasile, Cile, Perù, Ecuador).

Anche l'Italia ha votato a favore della lista approvata dai Paesi membri del Consiglio europeo, ma il governo adotta una linea più prudente.

Il ministro Speranza ha infatti firmato un'ordinanza per mantenere in vigore l'isolamento fiduciario e la sorveglianza sanitaria per 14 giorni per tutti i cittadini provenienti dai Paesi extra-Schengen.

"La situazione resta molto complessa, dobbiamo evitare che vengano vanificati i sacrifici fatti negli ultimi mesi dagli italiani", ha detto il ministro.

DISCO VERDE PER 15 PAESI - Si potrà entrare in Europa da: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e Cina, ma quest'ultima solo a condizione di reciprocità. Considerati residenti nell'Ue i cittadini di Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano.

La lista verrà aggiornata ogni due settimane e i criteri per determinare i Paesi per cui eliminare le limitazioni di viaggio riguardano la situazione epidemiologica e le misure di contenimento, comprese le distanze fisiche.

Per quanto riguarda la situazione epidemiologica, i Paesi dovrebbero soddisfare alcuni criteri: un numero di nuovi casi Covid-19 negli ultimi 14 giorni per 100 mila abitanti vicini o al di sotto della media Ue (così com'era il 15 giugno 2020); tendenza stabile o decrescente di nuovi casi in questo periodo rispetto ai 14 giorni precedenti; della risposta globale al Covid-19 tenendo conto delle informazioni disponibili, compresi aspetti quali test, sorveglianza, tracciabilità dei contatti, contenimento, trattamento e comunicazione, nonché l'affidabilità delle informazioni.

(Unioneonline/L)
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