Si è conclusa oggi a Istanbul, dopo tre ore, la prima parte del quarto round di negoziati tra Russia e Ucraina. E come riferito proprio dai negoziatori russi, per la prima volta dall’inizio del conflitto in Ucraina i colloqui sembrano essere entrati “in una fase concreta”.

Il viceministro della Difesa della Russia ha promesso di “ridurre drasticamente l’attività militare” a Kiev e Chernihiv per “aumentare la fiducia reciproca e arrivare a nuovi negoziati per firmare un accordo di pace”.

E secondo fonti ucraine, aumentano anche le possibilità di un incontro tra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, seppur come precisato dal capo delegazione di Mosca sarà possibile ma “dopo che una bozza di trattato sarà raggiunta tra le parti”.

“Continueremo i nostri negoziati con la Russia ma coinvolgeremo anche i Paesi garanti", ha poi aggiunto il capo della delegazione ucraina, David Arakhmia.

Se il sistema di garanzie per la sicurezza dell’Ucraina, proposto alla Russia, dovesse "funzionare”, il governo di Kiev accetterebbe lo status di “neutralità”, ha precisato Arakhmia. Con la neutralità, ha chiarito, non ci sarebbero basi straniere in Ucraina. E dunque l'Ucraina non entrerà nella Nato “ma la sua candidatura per entrare nell'Unione europea non può essere bloccata”.

I negoziati erano stati aperti da un incontro fra i rappresentanti di Mosca e Kiev con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha lanciato un appello per "arrivare il prima possibile alla pace e al cessate il fuoco", ribadendo la disponibilità della Turchia ad ospitare un incontro tra i due leader.

Nella giornata di oggi, il ministro della Difesa russo, Shoigu, ha annunciato la volontà di concentrare le operazioni militari sulla “liberazione” del Donbass. E i rappresentanti di Kiev hanno parlato di negoziati ad hoc proprio su Crimea e Donbass. Nel dettaglio, l'Ucraina propone alla Russia trattative separate sullo status della Crimea e del porto di Sebastopoli che dovranno concludersi entro 15 anni. Per quanto riguarda il Donbass, Kiev propone che il suo status venga discusso in un incontro diretto tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky.

LA DIRETTA DI ORA IN ORA:

Biden: “De-escalation di Mosca?Aspettiamo i fatti”

"Non leggo niente nelle parole della Russia, aspetto di vedere le azioni". Lo ha detto il presidente americano Joe Biden in una conferenza stampa con il premier di Singapore a proposito delle dichiarazioni di “de-escalation” da parte di Mosca. "Oggi ho parlato con quattro leader europei e siamo d'accordo nel vedere quello che la Russia ha da offrire, nel frattempo continuiamo con le forti sanzioni e gli aiuti militari all'Ucraina affinché si possa difendere", ha sottolineato.

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Putin a Macron: “I nazionalisti devono deporre le armi a Mariupol”

I "nazionalisti" ucraini devono deporre le armi a Mariupol. Lo ha detto Vladimir Putin ad Emmanuel Macron nel colloquio telefonico sulla guerra in Ucraina. Lo riferisce il Cremlino. 

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Russia: “Risponderemo all’espulsione dei diplomatici dall’Europa”

La Russia risponderà all'espulsione dei suoi diplomatici dai Paesi Bassi e dal Belgio. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri di Mosca, citato da Interfax.

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Brigata Azov: “Geremeyev gravemente ferito a Mariupol”

Il comandante delle truppe cecene a Mariupol, Ruslan Geremeyev, vicino al leader ceceno Kadyrov e presunto organizzatore dell'assassinio del politico russo Boris Nemtsov, è stato gravemente ferito nella città assediata dai russi. È quanto riporta su Telegram la brigata Azov, secondo quanto riferisce Ukrinform. "A Mariupol, dopo un assalto senza successo a una casa vuota incendiata, Ruslan Geremeyev è stato gravemente ferito", si legge nel post. 

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Blinken: “Mosca non sembra seria nei colloqui con Ucraina”

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha affermato di non aver visto segni di "reale serietà" da parte della Russia nei colloqui con l'Ucraina.

"Un conto è quello che dice la Russia e un conto quello che fa. Siamo concentrati su quest'ultimo", ha detto Blinken in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita. 

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Telefonata di Biden ai leader europei di quasi un'ora

È durata quasi un'ora la telefonata tra il presidente Usa Joe Biden e i leader europei sull'Ucraina. Lo rende noto la Casa Bianca.

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Mosca: “Nessuna obiezione a desiderio Ucraina di entrare in Ue”

“Le proposte scritte di Kiev per un accordo con Mosca implicano che la Russia non ha obiezioni all'aspirazione dell'Ucraina di entrare nell'Unione europea”: lo ha detto il negoziatore russo Vladimir Medinsky al termine dei negoziati a Istanbul, come riporta la Tass. "Le proposte di Kiev implicano che da parte sua, la Federazione Russa non ha obiezioni al desiderio dell'Ucraina di entrare nell'Unione Europea", ha dichiarato Medinsky. 

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Mosca: “Nei negoziati il riconoscimento delle attuali realtà territoriali”

Nell'agenda dei negoziati cominciati oggi a Istanbul c'è "il riconoscimento delle attuali realtà territoriali" dell'Ucraina. È quanto afferma la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, citata dalla Interfax, riferendosi implicitamente alla Crimea e al Donbass.

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Usa: “Mosca ha iniziato il ritiro vicino a Kiev”

La Russia sta iniziando a ritirare le sue forze dalle vicinanze di Kiev. Lo riporta la Cnn citando due funzionari americani che vedono nella mossa un grande cambio di strategia. Secondo gli Stati Uniti, i movimenti già osservati non sono un aggiustamento di breve termine, ma una mossa di lungo termine.

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Sirene di allarme a Kiev e in altre città

Le sirene antiaeree stanno suonando a Kiev e in diverse altre città dell'Ucraina tra le quali Kharkiv e Volyn, mentre a Istanbul si sono appena conclusi i colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina. 

(Unioneonline)

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