Si è svolta oggi a Istanbul una nuova tornata di colloqui tra Russia e Ucraina, il primo faccia a faccia in due settimane. Obiettivo è soprattutto il cessate il fuoco o almeno un accordo per il soccorso umanitario agli sfollati: “Non stiamo commerciando persone, terra o sovranità", ha detto in proposito il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. Qualche dubbio sul buon esito è stato espresso da un alto funzionario del Dipartimento di Stato americano secondo il quale Putin non sarebbe intenzionato a scendere a compromessi per mettere fine alla guerra. 

A Istanbul c’è anche l'oligarca russo Roman Abramovich.

Roman Abramovich ai negoziati (foto via Ansa/Epa)
Roman Abramovich ai negoziati (foto via Ansa/Epa)
Roman Abramovich ai negoziati (foto via Ansa/Epa)

In queste ore il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, ha fatto sapere che i militari di Mosca hanno rapito una donna che fa parte del Consiglio comunale della città. Lo stesso primo cittadino era stato sequestrato a inizio mese e rilasciato dopo un paio di settimane. La consigliera sarebbe Iryna Shcherbak, capo del dipartimento dell'istruzione del Consiglio.

Indagini sulle presunte torture ai prigionieri di guerra sono le richieste che arrivano dalle Nazioni Unite: "Abbiamo visto video da entrambe le parti di prigionieri di guerra ucraini che sono stati presi da parte russa e prigionieri di guerra russi che sono stati presi da parte ucraina", ha sottolineato il capo della Missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina Matilda Bogner, aggiungendo che l’Onu è "in procinto di verificare tutto il materiale che è stato rilasciato”.

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha anticipato che coloro che fossero coinvolti nelle torture dovranno essere ritenuti responsabili delle loro azioni. E sull’ipotesi dell’uso di armi nucleari ha ribadito che Putin “non ha mai pensato o minacciato” di utilizzarle.

Mentre Joe Biden è tornato a definire il presidente russo “un dittatore” che, “deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l'amore di un popolo per la libertà. La brutalità non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L'Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia”. Lo ha scritto su Twitter utilizzando il suo account personale e non quello ufficiale.

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La giornata di ora in ora:

Ore 13.50 – Nato: Consiglio Atlantico convocato per il 6 e 7 aprile

Il Consiglio Atlantico è stato convocato a Bruxelles per il 6 e 7 aprile prossimi per discutere degli sviluppi della guerra in Ucraina. Lo ha reso noto la stessa Nato. Alla riunione è prevista la partecipazione in presenza dei 30 ministri degli Esteri dei Paesi che fanno parte  dell'organizzazione. A presiedere l'incontro sarà il segretario generale dell'Alleanza Jens Stoltenberg, il cui mandato è stato rinnovato fino al 30 settembre del 2023.

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Ore 13.28 – Zelensky, “almeno 7 morti e 22 feriti a Mykolaiv”

Almeno 7 persone sono morte e 22 sono rimaste ferite nel bombardamento russo stamattina a Mykolaiv. Lo ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky nel suo intervento al Parlamento danese.

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Ore 13.24 – Anche Decathlon sospende attività in Russia

Il gruppo francese specializzato in articoli sportivi Decathlon ha annunciato con un comunicato la sospensione delle proprie attività in Russia, per problemi di approvvigionamento. "Rispettando scrupolosamente le sanzioni internazionali, Decathlon rileva che non sono più soddisfatte le condizioni di approvvigionamento per continuare la sua attività in Russia. Decathlon è costretta a sospendere l'attività dei suoi negozi", scrive nel suo comunicato il marchio della galassia Mulliez, che fino ad oggi ha mantenuto le attività di Auchan e Leroy-Merlin in Russia.

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Ore 13.23 – Conclusa la prima giornata di negoziati

Si è conclusa la prima giornata di colloqui tra delegazioni di Russia e Ucraina al palazzo Dolmabahce di Istanbul. Non è ancora chiaro se il negoziato andrà avanti anche nella giornata di domani mentre è attesa a breve una conferenza stampa da parte di un componente della delegazione di Kiev.

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Ore 13 – Rottura Visegrad, Polonia e Repubblica Ceca non vanno a Budapest

Polonia e Repubblica Ceca non manderanno i loro rappresentanti alla riunione ministeriale del gruppo di Visegrad (Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Ungheria) convocato a Budapest, per protesta contro la posizione assunta dal governo ungherese di Viktor Urban sulla Russia e l'Ucraina e i legami con il Cremlino. "Ho sempre appoggiato il V4, ma sono addolorato dal fatto che adesso i politici ungheresi ritengano più importante il petrolio russo a buon mercato rispetto al sangue ucraino", ha detto il ministro della Difesa ceco, Jana Cernochova.

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Ore 12.30 – Shoigu: “Obiettivo primario della Russia è la liberazione del Donbass”

"Nel complesso, i principali obiettivi della prima fase di questa operazione sono stati raggiunti. Il potenziale di combattimento delle Forze Armate ucraine è stato notevolmente ridotto, il che ci permette di concentrare l'attenzione e i nostri sforzi principali sul raggiungimento dell'obiettivo primario, cioè la liberazione del Donbass". Lo ha detto il ministro della difesa russo Sergei Shoigu in una teleconferenza, come riporta la Tass. "La superiorità aerea è stata raggiunta. Le forze aeree e la rete di difesa aerea sono state praticamente distrutte", ha detto Shoigu. 

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Ore 12.20 – Kiev ai negoziatori: “Al tavolo non mangiate e non bevete”

"Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare qualunque superficie".

L'avvertimento arriva dal ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, secondo quanto riporta l'emittente britannica Sky News, all'indomani della notizia del presunto avvenuto avvelenamento di Roman Abramovich e di due negoziatori ucraini. 

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Ore 12 – Cremlino: “Comprino rubli con euro e dollari e paghino il gas”

"Le aziende straniere possono acquistare rubli con euro e dollari e pagare così il gas. Di fatto niente è cambiato". Lo dice il portavoce del Cremlino Peskov citato dalla Tass.

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Ore 11.20 – Mosca convoca gli ambasciatori Baltici: espulsi alcuni diplomatici

Il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori a Mosca di Lettonia, Lituania ed Estonia, per comunicare loro la decisione di espellere dei diplomatici delle rispettive rappresentanze in Russia. Lo comunica l'agenzia russa Tass. Si tratta di una ritorsione per la decisione dei Paesi Baltici di espellere diversi diplomatici russi il 18 marzo: tre ciascuno da parte di Estonia e Lettonia, quattro da parte della Lituania, che li ha dichiarati “persone non grate”.

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Ore 11 – Cina: “Tentativo Usa di sopprimere noi e Russia non riuscirà”

Il rapporto sulla strategia di difesa nazionale degli Usa "è pieno di idee da Guerra Fredda e di confronto tra i campi: Cina e Russia sono due grandi potenze e il tentativo di contenere e sopprimere entrambi i Paesi non avrà successo". È il commento del portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, all'indomani della presentazione della relazione del Pentagono a corredo del budget 2023, secondo cui la Cina è il più importante concorrente strategico degli Usa, mentre la Russia è definita una seria minaccia. 

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Ore 10.20 – Fonte russa: “In negoziati neutralità Ucraina è in bozza”

I termini dello status neutrale dell'Ucraina sono discussi nei colloqui a Istanbul: lo ha detto martedì a Interfax una fonte che ha familiarità con i progressi dei negoziati.

"Le parti hanno iniziato i negoziati a livello di capi delegazione. In particolare, è stata sollevata la questione dei termini del possibile status neutrale dell'Ucraina", ha detto la fonte.

Presumibilmente, l'incontro può finire con la messa su carta dei termini dello status neutrale, ha detto. "Si tratta di una bozza di un certo accordo o dichiarazione. Tutto è allo stadio di discussione", ha detto la fonte.

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Ore 10 – Ad ascoltare a Istanbul c’è anche Abramovich

Roman Abramovich ha assistito al discorso del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che ha accolto le delegazioni di Russia e Ucraina oggi a Istanbul per colloqui. Lo confermano i giornalisti presenti, che diffondono una fotografia del miliardario russo seduto tra funzionari turchi durante il discorso del presidente turco. 

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Ore 9.50 – Ucraina, riaperti 3 corridoi umanitari: c’è anche Mariupol

L'Ucraina ha annunciato la ripresa delle evacuazioni di civili attraverso tre corridoi umanitari, anche dalla città assediata di Mariupol, dopo un giorno di sospensione a causa dei timori di "provocazioni" russe. "Tre corridoi umanitari sono stati approvati per oggi", ha detto il vice primo ministro ucraino Iryna Verechtchuk in un video pubblicato su Telegram.

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Ore 9.30 – Istanbul, via ai negoziati. Erdogan: “Colloqui producano risultati concreti”

Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha dato il via ai negoziati, dicendo che sia il presidente ucraino Volodomyr Zelensky sia il presidente russo Vladimir Putin sono "amici preziosi" e che progressi nei negoziati aprirebbero la strada all'incontro tra i leader, che la Turchia potrebbe ospitare. 

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Ore 8.18 – Attacco missilistico a Nikopol

Questa mattina le truppe russe hanno lanciato un attacco missilistico vicino a Nikopol, nell'Est dell'Ucraina. Lo ha annunciato su Facebook il capo dell'amministrazione statale e regionale di Nikopol, Yevhen Yevtushenko. "Per il momento non ci sono notizie di vittime e non ci sono informazioni sulla reale minaccia per la città", ha aggiunto Yevtushenko.

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Ore 7.44 – Zelensky, ucraini pagano con la vita le sanzioni “deboli”

"Gli ucraini pagano con la vita le sanzioni ‘deboli’". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video definendo "passive" le sanzioni imposte dall'Occidente alla Russia. "Non ci dovrebbero essere pacchetti di sanzioni 'sospese', ossia se le truppe russe fanno qualcosa, allora ci sarà qualche risposta - ha aggiunto -, ci sono ora molti accenni e avvertimenti che le sanzioni saranno inasprite, come con un embargo sulle forniture di petrolio russo in Europa, se la Russia usa armi chimiche. Semplicemente non ci sono parole".

(Unioneonline)

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