Ucraina-Russia: riprendono i colloqui tra le delegazioni. L’obiettivo è quello di una tregua
L’Aia intanto ha aperto un procedimento contro Mosca per presunti crimini di guerra. Confermata la presa della città di Kherson da parte delle truppe del Cremlino. Lavrov: “Una soluzione alla crisi verrà trovata”
Riprendono il via oggi a Brest, in Bielorussia, i colloqui tra Russia e Ucraina per tentare di fermare il massacro cominciato una settimana fa e arrivare almeno a un punto d’incontro con una tregua.
“Una soluzione verrà trovata", ha dichiarato il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov.
Le circostanze con cui si aprirà il vertice tra le delegazioni – intorno alle 15 ora locale della Bielorussia – non sono tra le migliori. Anche nella notte sono proseguiti gli attacchi di Mosca e nella tarda serata di ieri è stato accertato che l’esercito di Mosca ha preso la prima grande città: Kherson, un nodo strategico che potrebbe consentire al Cremlino di controllare una parte importante della costa sud dell’Ucraina e allargarsi ancora verso Odessa.
La capitale Kiev resta nel mirino dei missili, si calcola che i civili uccisi siano centinaia, migliaia gli sfollati, le scorte di acqua e viveri cominciano a scarseggiare. Il Paese è in ginocchio eppure non smette di combattere.
Sulla situazione il pm della Corte penale internazionale dell’Aia ha aperto un’indagine al fine di accertare presunti crimini di guerra commessi dalla Russia. La decisione dopo aver ricevuto il via libera da 39 Stati tra cui l'Italia. Intanto, in un comunicato diffuso ieri, l’Osce (organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) ha confermato la morte di uno dei suoi osservatori. Maryna Fenina è stata uccisa durante i bombardamenti su Kharkiv e faceva parte della Missione speciale di monitoraggio in Ucraina.
Secondo i dati dell’Onu, le vittime tra i civili sfiorano quota 230, più di 500 sono invece i feriti. Ma il bilancio sarebbe sensibilmente più alto a causa dei ritardi nelle segnalazioni. Nei raid di queste ore, sei adulti e due bambini hanno perso la vita a causa dell’attacco a un edificio residenziale nella città di Izyum, nel distretto di Kharkiv.
In mattinata l'Ucraina ha rivendicato di aver ucciso 9.000 soldati russi, di aver distrutto 217 tank, 90 pezzi di artiglieria, 900 blindati e 42 lanciarazzi. Gli aerei abbattuti sono in totale 30.
(Unioneonline/s.s.)