È salito ad almeno 12 il bilancio delle vittime dell'attacco russo delle ultime ore a un megastore di Kharkiv, nell'Ucraina nord-orientale: lo hanno reso noto le autorità locali. 

«Sfortunatamente, il numero dei morti nel (megastore, ndr) 'Epicentro' è salito a 11 persone», ha annunciato su Telegram il governatore della regione di Kharkiv, Oleg Sinegoubov. 

Nel frattempo, un massiccio attacco russo si è verificato nella notte con 14 missili - di cui due ipersonici 'Kinzhal' - e 31 droni: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev, secondo cui le forze di difesa ucraine hanno abbattuto 12 missili da crociera X-101/X-555 e tutti i 31 droni kamikaze Shahed-131/136. 

Continuano poi a far discutere le parole del segretario nato Jens Stoltenberg, che ha invitato gli alleati che forniscono armi all'Ucraina a porre fine al divieto di usarle per colpire obiettivi militari in Russia.

«Non è troppo tardi perché l'Ucraina vinca. Dobbiamo inviare più armi e munizioni all'Ucraina, compresi sistemi antiaerei e armi a lungo raggio», ha poi affermato in un'intervista all'edizione domenicale del quotidiano tedesco Welt. Dove ha anche precisato: «Dobbiamo garantire che la nostra deterrenza e la nostra difesa dispongano di risorse adeguate. La Nato si prepara a svolgere un ruolo molto più importante nel coordinare l'assistenza alla sicurezza e l'addestramento per l'Ucraina».

E dove ha anche attaccato la Cina, che «afferma di voler mantenere buoni rapporti con l'Occidente», ha dichiarato Stoltenberg. Ma «allo stesso tempo, Pechino alimenta la guerra in Europa. Non si possono avere entrambe le cose». «C'è un chiaro aumento delle vendite di parti di macchinari, microelettronica e altre tecnologie che Mosca utilizza per produrre missili, carri armati e aerei da utilizzare contro l'Ucraina». In questo modo, la Cina sta mettendo a repentaglio la cooperazione con i Paesi occidentali, scrive il giornale.

LE REAZIONI – Le parole di Stoltenberg in Italia hanno fatto scoppiare un caso. La Lega, con il capogruppo Romeo, parla di «furore bellicista» e mette in guardia sul rischio di una «guerra nucleare». Salvini chiude: «Non se ne parla nemmeno». Tajani replica: «Le decisioni devono essere collegiali».

(Unioneonline/v.l.)

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