Resta altissima la tensione in Europa Orientale. Secondo Usa e Nato la Russia è pronta a lanciare un attacco all’Ucraina “in qualunque momento”, accusa che invece Mosca continua a negare. Ma secondo fonti citate dalla Cnn “la Russia ha quasi il 75% delle sue forze convenzionali in posizione contro l'Ucraina” in vista di un’invasione. Secondo la Cbs, invece, i comandanti russi “hanno ricevuto gli ordini di procedere con un'invasione dell'Ucraina”. I comandanti sul terreno, viene riferito, starebbero facendo piani specifici su come manovrare nei loro settori di battaglia. E mentre nel Donbass (ovvero l’Ucraina orientale, dove risiedono molti filorussi e separatisti) si è già iniziato a combattere, proseguono senza sosta le manovre della diplomazia internazionale per riuscire ad arrivare alla definitiva de-escalation.

Le ultime notizie.

“Russia pronta all’invasione” – Secondo fonti della Cnne Mosca è pronto all’attacco. Secondo tali fonti, a circa 60 km dal confine ucraino vi sarebbero 120 dei 160 gruppi tattici di battaglione (Btg) russi, pari al 75% delle principali unità da combattimento di Mosca. Mobilitati contro Kiev 35 dei 50 battaglioni per la difesa aerea, 500 tra caccia e caccia bombardieri nonchè 50 bombardieri medio-pesanti. Secondo la Cbs i comandanti russi avrebbero già ricevuto il via libera per procedere all’invasione.

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Lungo colloquio Macron-Putin – Emmanuel Macron e Vladimir Putin sono d'accordo che bisogna lavorare ad un cessate il fuoco nell'Ucraina orientale. Lo ha reso noto l'Eliseo al termine del lungo colloquio telefonico tra il presidente francese e quello russo. Putin ha però ribadito che gli Usa e la Nato devono prendere "seriamente" le richieste della Russia sulla sicurezza.

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Zelensky: “Cessate il fuoco immediato” – Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un tweet dopo il colloquio telefonico oggi con il presidente francese Emmanuel Macron, ha sottolineato il suo sostegno per un "l'introduzione immediata di un cessate il fuoco" in Donbass.

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Mosca: “Nessun motivo per attaccare” - "Non c'è alcun motivo per la Russia di attaccare nessuno". Lo ha detto il portavoce di Vladimir Putin, Dmitry Peskov, il quale ha esortato i partner occidentali a "tornare a essere ragionevoli". "Vi esortiamo a porvi la domanda: che senso ha che la Russia attacchi qualcuno?", ha aggiunto Peskov.

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Kamala Harris: “Putin ha deciso” – "Crediamo che Putin abbia preso la sua decisione. Punto". Lo ha ribadito la vicepresidente Usa, Kamala Harris, durante un briefing con la stampa sulla conferenza sulla Sicurezza di Monaco, riferendosi all'invasione dell'Ucraina. Secondo Harris, l'Europa è sull'orlo di una possibile "guerra". 

Continuano le esercitazioni militari in Bielorussia – La Bielorussia continuerà le esercitazioni militari con la Russia, che sarebbero dovute terminare oggi. "In considerazione dell'aumento dell'attività militare vicino ai confini e dell'aggravarsi della situazione in Donbass, i presidenti di Bielorussia e Russia hanno deciso di continuare", ha affermato il ministero della Difesa bielorusso in un post su Telegram. 

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Tass: “Due civili morti in un attacco notturno delle forze di Kiev – Due civili della Repubblica popolare di Lugansk (Lpr) sarebbero rimasti uccisi nel tentativo delle forze armate ucraine di sfondare nel vicino villaggio di Pionerskoye, a 7km dal confine con la Russia. Lo scrive la Tass che cita la milizia popolare. "A seguito dell'aggressione dei militanti di Kiev, due civili sono stati uccisi e 5 edifici sono stati distrutti", sostiene. Il dipartimento della difesa della Lpr ha precisato che le forze di Kiev supportate dall'artiglieria hanno attraversato il fiume Seversky Donets e hanno tentato di attaccare le postazioni della milizia popolare. "Ma l'attacco è stato respinto", afferma la milizia. 

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Ue: “L’Occidente tende un ramo d’ulivo” – "Gli Alleati occidentali non possono continuare ad offrire per sempre ramoscelli d'ulivo mentre la Russia conduce test missilistici e ammassa le truppe lungo il confine con l'Ucraina". Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ponendo ai partecipanti della conferenza di Monaco sulla Sicurezza questa domanda: "il Cremlino vuole il dialogo?”.

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40mila profughi giunti a Rostov dal Donbass – Sono circa 40mila i profughi fuggiti dal Donbass e giunti nella regione russa di Rostov. Lo riferisce l'agenzia Interfax che cita Alexander Chupriyan, ministro ad interim per le situazioni di emergenza. "Più di 40mila persone, che hanno dovuto lasciare le regioni limitrofe, sono arrivate in Russia. A questo punto sono ospitate principalmente in 92 centri di accoglienza temporanea", ha detto il ministro.

(Unioneonline)

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