"C’è una possibilità concreta che i russi invadano l’Ucraina a febbraio”. Lo ha detto Joe Biden in una telefonata al presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Emily Horne, che ha riferito della telefonata, ha ricordato che Biden lo ha detto anche "pubblicamente" e che anche l'amministrazione ha "messo in guardia su questo in gennaio". 

Nel corso del colloquio Biden a Zelensky “ha ribadito la prontezza degli Stati Uniti con i suoi alleati e partner a rispondere risolutamente in caso di invasione”, promettendo “l’impegno verso la sovranità e l’integrità territoriale” di Kiev.

“Nonostante la partenza dei familiari del personale, l’ambasciata Usa resta a Kiev aperta e pienamente operativa”, ha chiarito inoltre il presidente Usa.

Gli Stati Uniti hanno annunciato per lunedì una riunione del Consiglio di sicurezza Onu per discutere della crisi: "Non è il momento di aspettare e stare a vedere cosa succede. Ora è necessaria la piena attenzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, attendiamo con impazienza una discussione diretta e mirata", ha detto l'ambasciatrice Usa all' Onu Linda Thomas-Greenfield.

IL PENTAGONO – Intanto il portavoce del Pentagono John Kirby afferma che si continua a vedere, anche nelle ultime 24 ore, “un maggiore schieramento di forze combattenti schierate dai russi, ancora una volta, nella parte occidentale del loro Paese e in Bielorussia, vicino al confine con l’Ucraina”.

Alcune unità statunitensi, fa sapere il Pentagono, sono state messe in stato di allerta per essere eventualmente dislocate in Europa dell'est nel caso la Russia invada l'Ucraina, per un totale di 8.500 uomini.

(Unioneonline/L)

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