I soccorritori continuano a scavare anche oggi tra le macerie del centro della città di Chernihiv, nel nord dell'Ucraina, colpito ieri da un missile russo che ha provocato almeno 7 morti e più di 140 feriti, un attacco definito «atroce» dalle Nazioni Unite.

«Al momento proseguono i lavori di sgombero del centro cittadino, i macchinari edili sono al lavoro.  Tutti gli edifici circostanti sono ispezionati per stimare l'entità dei danni», riferisce questa mattina su Telegram il governatore della regione di Chernihiv, Vyacheslav Chaus.

Sette persone, tra cui una bimba, sono morte, e 148 sono rimaste ferite, 41 delle quali sono ancora ricoverate, ha proseguito il governatore. Ieri sera, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva stimato a 144 il numero dei feriti.

«Un normale sabato, che la Russia ha trasformato in un giorno di dolore e perdita», ha detto Zelensky, aggiungendo che l'attacco è avvenuto nel giorno della Trasfigurazione del Signore, un'importante festa ortodossa. «È atroce attaccare la piazza principale di una grande città al mattino quando la gente cammina, alcuni vanno in chiesa», ha detto la coordinatrice umanitaria dell'Onu in Ucraina, Denise Brown.

Il bombardamento ha colto di sorpresa la popolazione, in una città risparmiata negli ultimi mesi da attacchi su larga scala dopo essere stata brevemente accerchiata dalle forze russe all'inizio dell'invasione nel febbraio 2022.

(Unioneonline/E.Fr.)

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