Hadith Najafi, la ragazza simbolo delle proteste in Iran dopo l'uccisione di Mahsa Amini - la 22enne curda deceduta dopo l'arresto per non avere indossato correttamente l'hijab – è stata a sua volta uccisa a Karaj.

Lo riferiscono vari social e in particolare la giornalista iraniana Masih Alinejad sul suo profilo Twitter: "Sua sorella mi ha detto che aveva solo 20 anni ed è stata uccisa da 6 proiettili nella città di Karaj". Celebri le immagini in cui Hadith, senza velo, si legava i capelli biondi prima di una manifestazione.

Secondo Teheran, sono 35 le vittime dopo una settimana di cortei, raduni e barricate, mentre Ong e fonti dell'opposizione denunciano almeno 50 morti, con centinaia di feriti. E tra le vittime, secondo Amnesty International, si contano anche quattro bambini. Impressionanti gli arresti di massa, con centinaia di persone finite in manette.

Il presidente ultraconservatore iraniano Ebrahim Raisi ha promesso il pugno di ferro e ha definito i manifestanti dei "rivoltosi che disturbano l'ordine e la sicurezza" e dunque vanno fermati. Per il ministro dell'Interno, Ahmad Vahidi, i manifestanti stanno "seguendo gli Stati Uniti e i Paesi europei e i controrivoluzionari con il fine di creare disordine e distruzione".

Quanto alle sorti di Mahsa, Vahidi ha detto di escludere il pestaggio da parte della polizia, aggiungendo di "attendere il rapporto finale del team medico", che esegue l'autopsia. "Sono state ricevute segnalazioni dai servizi di sorveglianza – ha aggiunto - sono stati interrogati i testimoni, sono stati rivisti i video, sono stati ottenuti i pareri dei medici forensi ed è stato accertato che non vi sono state percosse" sulla donna. 

(Unioneonline/D)

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